Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Nuove tendenze? La zappa e la campagna
La terra come occasione di lavoro e di crescita per un gruppo di imprenditori foggiani
«VàZapp», l’hub rurale che riporta alla campagna. La terra come occasione di lavoro.
Dai parchi eolici alla vigna il passo è breve: quest’anno alla vendemmia dell’azienda Elda Cantine sono stati invitati a partecipare amici e colleghi del gruppo industriale «Sistemi energetici», capitanato da Marcello Salvatori che è anche fondatore dell’azienda vitivinicola. «Volevamo che la vendemmia diventasse un momento di incontro e aggregazione aperto a tutti quelli che lavorano nel nostro gruppo. Ci siamo divertiti così tanto che lo faremo sicuramente anche il prossimo anno».
A parlare è Rosalia Ambrosino, enologo della cantina. E’ nata in Campania ma ha scelto la Puglia per realizzare il suo progetto professionale. Sta contribuendo a concretizzare una strategia di marketing che coniuga degustazioni e visita degli impianti produttivi. «Circa un anno fa abbiamo creato uno showroom all’interno del nostro stabilimento per organizzare delle serate in cui degustare i nostri prodotti e far conoscere i processi produttivi – continua Rosalia –, la trasparenza è il nostro obiettivo: nel mondo agroalimentare ed enologico è importante creare consapevolezza sul prodotto finale sia per gli operatori del settore che per i consumatori finali».
Rosalia crede molto nell’importanza di fare rete fra agricoltori: «Una volta i contadini confinanti si conoscevano, si aiutavano e mettevano in condivisione mezzi e macchine perché non tutti potevano permettersi di comprare un trattore. Col tempo questi legami sono andati persi, le aziende agricole sono cresciute ma si è disgregata la solidarietà».
Marco Caiaffa è un giovane viticultore pugliese ed è convinto che gli insetti svolgano egregiamente lo stesso ruolo del pesticidi. I vini che produce sono biologici al cento per cento. «Noi non usiamo pesticidi. Sono dannosi, intaccano il vino, lo annientano nella sua parte più vera. Chi usa insetticidi sceglie una scorciatoia breve e nociva: basterebbe usare gli insetti buoni che lottano contro gli insetti cattivi». Dopo anni di studio, degustazioni nelle Langhe e un master in Spagna per approfondire le biotecnologie del vino, Marco ha fatto gavetta in diverse aziende in Toscana e in Abruzzo. Infine il richiamo della sua terra ha vinto su tutto: torna in Puglia nel 2014 e fonda la propria azienda vitivinicola a Cerignola, la Caiaffa Vini: «Sono tornato perché questa terra ha una varietà e un potenziale incredibile».
Che cosa hanno in comune Marco e Rosalia? Fanno entrambi parte della rete di VàZapp’, un’associazione che cerca di ricreare qualcosa che sta scomparendo nel mondo agricolo: conoscenza e relazioni. Le campagne, infatti, non sono tanto diverse dal condominio di una metropoli: i vicini di casa spesso non si conoscono fra loro e non sanno (o non vogliono) aggregarsi per creare filiere o distretti.
Marco Caiaffa sta raccogliendo i primi frutti della partecipazione alle serate organizzate da VàZapp’: «Grazie alla rete ho avviato una collaborazione sul fronte della produzione del vino biologico. Gli eventi sono un ottimo strumento per conoscere altri produttori e creare sinergie. Questa è la Puglia che mi piace e che voglio veder crescere nei prossimi anni».
VàZapp’ nasce dall’intuizione di un prete e un ragazzo che volevano fare qualcosa per far tornare i giovani alla terra. Il prete era don Michele De Paolis, scomparso un anno fa, fondatore della Comunità Emmaus. Il ragazzo è Giuseppe Savino, figlio di agricoltori, che aveva preso una strada diversa ma ad un certo punto della vita ha deciso di tornare alla terra, cambiando un po’ di cose rispetto al passato.
Nata nel 2014 nelle campagne foggiane, VàZapp’ parla di agricoltura in modo nuovo, usa la comunicazione e il marketing per rendere più attraente il mondo rurale. Non un mondo bucolico in cui si coltiva il proprio orticello, ma un mondo in cui innovazione e sinergie possono fare la differenza. L’associazione organizza incontri informali e motivazionali in anfiteatri realizzati con le balle di paglia. Ma il pezzo forte sono le ContaDinner, un format collaudato e organizzato ormai in tutta Italia: sono cene in cui ognuno porta qualcosa da mangiare e si fa lo speed date per conoscere chi vive nella campagna accanto. La tavola, si sa, crea convivialità e abbatte i pregiudizi. E allora cosa c’è di meglio di una bella cena in cui si parla di problemi, sogni, ambizioni della nuova generazione di contadini?
Anche Rosalia Ambrosino vorrebbe organizzarne una nel nuovo showroom della Elda Cantine.