Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
SE LA POLITICA RESTA IN PANCHINA
Un risultato i referendum che si sono tenuti in Veneto e in Lombardia potrebbero averlo già conseguito, quantomeno sul piano psicologico, sdoganando la convinzione che chi produce ricchezza possa tenerne una fetta maggiore per sé. In realtà, quella che di primo acchito potrebbe suonare come una rivendicazione legittima, è un’idea che calpesta il principio di solidarietà, su cui i padri costituenti hanno tanto insistito. Si pecca di ingratitudine nel dimenticare l’aiuto ricevuto. Gravano sulle spalle della collettività le spese per il Mose, le paratie mobili per la protezione di Venezia dall’acqua alta, costate finora 5,5 miliardi, corruzione compresa; a carico degli italiani è stato il salvataggio delle banche venete; sempre statale è l’investimento di 3,1 miliardi di euro per la Pedemontana. Né si può sottacere che le insistenti rivendicazioni del Nord hanno messo da tempo in secondo piano i problemi del Mezzogiorno nell’agenda politica del Paese. Colpa, prima di tutto, della dirigenza politica del Sud e merito di quella del Nord.
Il governatore della Puglia, Michele Emiliano è costantemente alla ribalta per battaglie a volte dal sapore populista il cui esito è spesso scontato. Dimentica, però, alcune partite vere, quelle che avrebbe senso giocare, anche se difficili. È di qualche giorno fa un breve intervento di Enzo Moavero Milanesi, sul Corriere della Sera, sui vantaggi che porterebbe a Milano l’Agenzia europea del farmaco. I numeri sono impressionanti: 900 dipendenti, molti con famiglia e figli; riunioni operative quotidiane con oltre 500 esperti. L’Agenzia muove un indotto economico notevole per ricettività alberghiera, sviluppo del trasporto aereo e ricerca in campo farmacologico. Al di là dell’esito e per quanto ardua possa sembrare, la sfida avrebbe riportato al centro dell’agenda politica Bari, la Puglia e il Sud. Probabilmente avrebbe alimentato anche una nuova idea di sviluppo, più coerente con la vocazione turistica del territorio e con i principi di sostenibilità enunciati nella Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. Ogni ospite dell’Ema sarebbe potuto diventare, così come ha fatto il cinema, un ambasciatore delle bellezze pugliesi nel mondo, un volano per il turismo mediante il passa parola. Indubbiamente la partita è stata sottovalutata dal presidente Emiliano. L’idea c’era, il momento era propizio, la spinta sociale in parte anche, occorreva solo cogliere l’occasione. Forse oggi i pugliesi, in particolare i giovani, avrebbero una ragione in più per sperare.