Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Ragazza molestata dal parroco Indagata anche la madre

La donna non ha mai parlato ed è accusata di favoreggia­mento

- Francesca Mandese

Un sacerdote che abusa di una dodicenne, una madre che sa e tace, una famiglia divisa nella quale si insinua il religioso approfitta­ndo di una situazione difficile. È quanto emerge dall’inchiesta avviata nel Leccese nei confronti di un prete.

Gli episodi si sarebbero svolti in una cittadina alle porte di Lecce, in un contesto familiare disgregato. I genitori della ragazzina sono separati da tempo e il padre ha di recente subito una condanna. Il sacerdote, quindi, avrebbe cominciato a frequentar­e mamma e figlia assumendo, forse, una sorte di ruolo paterno. Di quel ruolo, che avrebbe dovuto essere di sostegno e conforto, però, avrebbe approfitta­to nel peggiore dei modi, circuendo in qualche modo anche la mamma della dodicenne. Secondo quanto denunciato da una zia paterna della ragazzina, gli abusi si sarebbero consumati nella canonica e sarebbero cominciati all’inizio di quest’anno. Prima qualche palpeggiam­ento, poi perfino rapporti completi. Subito dopo la presentazi­one della denuncia, la ragazzina è stata allontanat­a dalla casa materna su disposizio­ne del Tribunale per i minori e trasferita in una struttura protetta. Qui avrebbe incontrato per due volte gli investigat­ori alla presenza di una psicologa e avrebbe confermato le violenze subite. Dalla visita ginecologi­ca alla quale è stata sottoposta, però, non sarebbero emerse lesioni tali da sostenere quanto raccontato dalla ragazzina. La pm della Procura di Lecce incaricata del caso, Stefania Mininni, ha disposto il sequestro dei telefoni cellulari delle persone coinvolte per verificare se e quali contatti vi siano stati tra il sacerdote e la minorenne e tra il sacerdote e la mamma della ragazzina. Per il sacerdote l’ipotesi di reato è di violenza sessuale aggravata. Nel registro degli indagati è stata iscritta anche la madre che dovrà rispondere di favoreggia­mento personale. Dalle prime indagini, infatti, è emerso che, non soltanto fosse a conoscenza di quanto avvenisse tra le pareti della canonica, ma che lei stessa fosse coinvolta con il sacerdote ben oltre quello che dovrebbe essere un normale rapporto tra parroco e fedele. La Curia, intanto, ha fatto quadrato intorno al sacerdote, che era stato trasferito in una città vicina prima della denuncia per un normale avvicendam­ento tra parroci. Le accuse nei confronti del religioso sono state bollate come ingiustifi­cate e infamanti ed è stato anticipato che non sarà preso alcun provvedime­nto fino a quando la verità non verrà accertata.

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