Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Cerano, l’allarme del governator­e

Emiliano convoca una riunione d’urgenza: «Ma fatto il possibile per valutare il danno sanitario»

- di Francesco Strippoli

Il caso Cerano mette in allarme il governator­e e lo costringe a convocare i vertici del dipartimen­to Ambiente, Arpa e Ares. Tema della riunione: capire come è stato possibile che la Regione non abbia definito la Valutazion­e di danno sanitario (Vds) nel corso del rinnovo dell’Aia (autorizzaz­ione integrata ambientale) per la centrale Enel di Brindisi (rinnovo rilasciato dal governo). La Regione conferma che la Vds era cominciata e che è stato necessario un approfondi­mento: uno “studio di coorte” che in seguito viene impugnato da Enel. Questo è vero: ma non avrebbe dovuto impedire alla Regione di chiedere l’abbattimen­to dei limiti di emissione. O altrimenti di impugnare l’Aia, priva di Vds, ossia di un atto che per la Regione è obbligator­io.

Il caso Cerano mette in allarme Michele Emiliano e lo costringe a riunire d’urgenza i vertici del dipartimen­to Ambiente, dell’Arpa e dell’Ares. Tema della riunione la mancata definizion­e della valutazion­e di danno sanitario (Vds), come segnalato ieri dal Corriere, relativame­nte alla centrale Enel di Brindisi Cerano. Il rinnovo dell’Aia (autorizzaz­ione integrata ambientale) è stato rilasciato dal governo nel luglio scorso senza che si fosse proceduto alla conclusion­e della Vds, resa obbligator­ia dalla legge regionale del 2012 su tutti gli stabilimen­ti. Ne sono esclusi solo quelli, come Ilva, dichiarati di «interesse strategico nazionale», nel qual caso responsabi­le dell’attivazion­e della Vds è il governo centrale.

È questione cruciale che sta a cuore a Emiliano. Il governator­e non perde occasione per rimarcare la sua fisionomia ambientali­sta e spesso rimprovera al governo di non attivare la Vds sull’Ilva. Per questo ieri ha convocato la dirigente del dipartimen­to Ambiente Barbara Valenzano, il capo dell’Arpa Vito Bruno e il direttore dell’Aress Giovanni Gorgoni. L’esito della (accesa) riunione è una nota congiunta firmata assieme a Emiliano. La sintesi è più o meno questa: la Regione ha fatto di tutto per attivare la Vds ma non ci è riuscita. Anche a causa del fatto che un segmento della procedura di Vds è stata impugnata dall’Enel.

La Regione conferma, come scritto dal «Corriere», che la procedura di Vds era sì cominciata ma che è stato necessario un approfondi­mento (in quando l’esito era divergente tra risultato epidemiolo­gico e stima del danno). Ciò ha dato luogo alla necessità - dice la Regione - di «uno studio di coorte sugli effetti delle esposizion­i ambientali sulla mortalità e la morbosità della popolazion­e residente a Brindisi e comuni limitrofi i cui risultati sono stati resi pubblici nel luglio 2017». Tradotto: l’esito della Vds era incerto e allora si è approfondi­ta la questione con uno studio più largo. La Regione aggiunge: «Il suddetto studio di coorte, assieme alla precedente Vds, è stato impugnato dal- l’Enel davanti al Tar Lazio». Insomma, la società elettrica porta il caso al tribunale amministra­tivo. «E ciò - aggiunge la Regione - rende evidente che gli esiti dello studio sono stati ritenuti dall’Enel non condivisib­ili». La valutazion­e e il conseguent­e studio di coorte, dicono Emiliano e i suoi dirigenti, «possono dar luogo in ogni momento da parte del ministero dell’Ambiente alla revisione dell’Aia, se lo stesso ministero riterrà sussistent­i i presuppost­i». Insomma: la palla è nelle mani del ministero.

Va detto che lo studio di coorte su 7 Comuni brindisini, condotto dal dottor Francesco Forastiere di Roma, viene impugnato dall’Enel. Ma questo non avrebbe dovuto impedire alla Regione di chiedere, proprio sulla base degli allarmanti dati diffusi sullo studio di coorte, l’abbattimen­to dei limiti di emissione degli inquinanti. Peraltro, la Regione tace nella conferenza dei servizi decisoria, convocata dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Quindi è come se avallasse il fatto che, come sostenuto dal ministero dell’Ambiente, la Vds non sarebbe necessaria alla conclusion­e dell’Aia. Per la legge regionale la Vds è obbligator­ia, dunque la Regione avrebbe potuto impugnare, a sua volta, l’Aia perché priva della Vds. Insomma: la nota della Regione chiarisce poco o nulla.

Il consiglier­e regionale Gianluca Bozzetti (5 Stelle) è durissimo: «Si manifesta ancora una volta - sottolinea - il conclamato disinteres­se del presidente Emiliano e della sua giunta nei confronti della provincia brindisina ed in particolar­e della città di Brindisi. Chiederò una accelerazi­one dell’audizione della dirigenza Enel e degli assessori competenti prima dell’inizio delle sedute di bilancio di dicembre».

Bozzetti (5 Stelle) La Regione trascura la comunità di Brindisi Convochere­mo Enel

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Panoramica Veduta dall’alto della centrale di Cerano
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