Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La Giornata dello schiaffo spaventa il governatore «C’è chi incita alla violenza»
Venerdì protesta dei medici. Sotto accusa un manifesto dei fittiani
Doveva essere una manifestazione di protesta e di insofferenza per le condizioni della sanità. È diventata un caso politico. La protesta di medici aderenti a varie sigle sindacali, organizzata per venerdì davanti al Consiglio regionale, è diventata motivo di preoccupazione per l’incolumità fisica di Michele Emiliano. Al punto da costringere il suo capo di gabinetto Claudio Stefanazzi a scrivere al prefetto di Bari e indurre un gruppo di deputati del Pd a presentare un’interrogazione al ministro degli Interni. Per essere chiari: più che la manifestazione quel che preoccupa è il manifesto con cui il gruppo consiliare dei fittiani di Dit ha voluto appoggiare l’iniziativa. Si intitola «10 novembre, giornata dello schiaffo contro una sanità fallimentare». Si vede una mano che percuote la guancia del governatore (il manifestino è molto diffuso sui social). L’intento è metaforico e politico, ma non devono averla pensata allo stesso modo nello staff di Emiliano.
Stefanazzi scrive al prefetto esprimendo «viva preoccupazione per i toni e le immagini usate per propagandare l’evento, che oltrepassano i limiti del rispetto istituzionale inneggiando a forme di violenza certamente da stigmatizzare». Nella lettera, il capo di gabinetto aggiunge che proprio il leader di Dit, Raffaele Fitto, fu vittima di un tentativo di aggressione. Gli episodi, in verità, furono almeno due: a novembre del 2000, l’allora governatore fu colpito da uno schiaffo ad opera di un lavoratore “socialmente utile”. Nell’estate del 2002, a Terlizzi, poco dopo il varo del riordino ospedaliero che toccava l’ospedale cittadino, a Fitto fu impedito di partecipare ad un incontro e la sua auto restò a lungo circondata dalla folla. L’interrogazione (primo firmatario Dario Ginefra) si fa interprete di una palpabile inquietudine e chiede al ministro se intende assumere iniziative. Solidarietà al governatore arrivano anche dal capogruppo alla Camera Ettore Rosato. Mentre il presidente del partito Matteo Orfini sconsiglia, vista la stazza, di «attaccar briga con Emiliano» e poi definisce l’iniziativa «una schifezza». Schierati con il governatore anche il leader regionale della Cgil Pino Gesmundo, il gruppo della Puglia con Emiliano, il segretario del Pd Marco Lacarra e il capogruppo Paolo Campo («vergognoso incitare all’odio»).
Dall’altra parte reagisce Fitto. «Si sa - dice l’ex ministro citando una canzone di De André che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio. Alcuni di quei parlamentari che hanno sottoscritto l’interrogazione su un manifesto di chiara natura ironica, in tutti gli anni della mia presidenza alla Regione non si sono limitati a stampare manifesti: hanno guidato e incitato i facinorosi contro di me». «La sanità è allo sfascio - protestano i parlamentari Luigi D’Ambrosio Lettieri e Antonio Distaso - ed Emiliano si occupa del nostro manifesto. Il governatore eviti di aizzare i suoi scudieri, non li lanci in battaglie che hanno il solo scopo di deviare l’attenzione». «L’unica violenza - fanno eco i consiglieri regionali Ignazio Zullo e Francesco Ventola - è il malgoverno di Emiliano che i pugliesi sono costretti a sopportare». Va ricordato che a scendere in piazza saranno i medici aderenti ad una decina di sigle sindacali: su tutte si staglia la potente Fimmg, organizzazione che riunisce i medici di base. Emiliano ha provato a smorzare la tensione convocandoli in Regione lunedì. Solo una parte ha partecipato alla riunione, gli altri saranno in piazza.
Minniti Interrogazione al ministro dell’Interno di un gruppo di parlamentari del Pd La valutazione L’intento è metaforico e politico, ma lo staff di Emiliano non deve averla pensata allo stesso modo Distaso La sanità è allo sfascio e il governatore si occupa del nostro manifesto