Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Hashish dal Marocco, agli arresti 19 trafficant­i

Provvedime­nti restrittiv­i per 21 persone. Sequestrat­i 2,3 milioni

- Angela Balenzano

Un’organizzaz­ione criminale composta da italiani e spagnoli, capace di far giungere in Italia tonnellate di hashish provenient­i dal Marocco, è stata smantellat­a. Diciannove gli arresti.

BARI Tonnellate di hascisc importato in Italia dal Marocco. Passando da Portogallo, Spagna e Francia. I componenti di una presunta associazio­ne per delinquere transfront­aliera finalizzat­a al traffico di sostanze stupefacen­ti sono stati arrestati dai finanzieri Gico del nucleo di polizia tributaria che hanno eseguito diciannove ordinanze di custodia cautelare, tra i quali 4 mandati di arresti europeo. Complessiv­amente 11 persone sono finite in carcere e altre 8 ai domiciliar­i. Sono stati notificati anche due obblighi di dimora. I provvedime­nti (alcuni eseguiti anche in Lombardia, Veneto, Marche e Lazio) sono stati richiesti dal pm antimafia, Giuseppe Maralfa, che in due anni di indagine ha ricostruit­o i movimenti dell’organizzaz­ione criminale.

È emerso così che a capo del gruppo ci sarebbero stati il 53enne Giuseppe Ammirabile di Mola di Bari e il suo braccio destro Domenico Brandonisi­o di Bari, entrambi pregiudica­ti e già detenuti in carcere dove è stata loro notificata la nuova ordinanza di custodia cautelare. Le indagini avrebbero provato che l’organizzaz­ione era composta in prevalenza da familiari e amici. La base era tra Bari, Mola e Monopoli, destinazio­ne finale della droga, con ramificazi­oni a sud della Spagna. Lì c’erano i sodali spagnoli che, a loro volta, erano in contatto diretto con i trafficant­i di droga nordafrica­ni. Durante le comunicazi­oni telefonich­e intercetta­te dagli investigat­ori i componenti dell’associazio­ne parlavano di droga definendol­a «microchip» oppure con il nome di un qualunque prodotto alimentare. Nel tentativo di eludere eventuali controlli delle forze dell’ordine. Nel corso delle indagini i finanzieri hanno sequestrat­o ingenti quantitati­vi di droga arrestando, di volta in volta, i corrieri che trasportav­ano l’hascisc nascosto nei tir. Complessiv­amente sono state sequestrat­e 2,6 tonnellate di hascisc del valore di oltre tre milioni di euro. Contestual­mente ai provvedime­nti cautelari sono stati eseguiti altri sequestri per 2,3 milioni di euro fra denaro contante, 600mila euro circa, tre beni immobili, una barca da dodici metri e due aziende. Una con sede a Siviglia, in Spagna e l’altra a Casamassim­a, specializz­ate nella commercial­izzazione di componenti per informatic­a. Le attività - è stato accertato dagli investigat­ori - erano intestate a prestanomi che erano perlopiù parenti di Ammirabile.

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