Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Bustarelle e abiti di lusso, viaggi e lattine d’olio Le mazzette alla pugliese

- Di Michele De Feudis

Le tangenti rivelano una spiccata fantasia. E la cronaca giudiziari­a pugliese non è certo avara di episodi: si va dalle banconote tra i biscotti agli abiti di lusso, dagli orologi ai viaggi. Ma c’è chi preferisce puntare su lattine d’olio o consegnare la «gibbanza» in un borsone.

BARI Mazzetta, bustarella, sbruffo, stecca, regalino, caffè, caramella, cioccolati­no. Le cronache giudiziari­e pugliesi legate ad episodi di corruzione sono più fantasiose della voce della Treccani che indica i termini per definire la dazione nella fenomenolo­gia tangentara.

Ventimila euro in una scatola di biscotti: il tentativo di corruzione attraverso il cantuccino è stato prontament­e sventato nei giorni scorsi dal sindaco missino eretico di Cerignola, Franco Metta, che ha subito denunciato il fatto alla polizia dando il via ad una inchiesta nella quale è coinvolto anche l’ex presidente dell’Ance Puglia, Gerardo Biancofior­e. Bustarelle sono protagonis­te dell’inchiesta sulla commission­e tributaria di Foggia. Per le tangenti nel Petruzzell­i di Bari un video della polizia ha immortalat­o il passaggio di rotoli di banconote o di tradiziona­li buste a vantaggio dell’ex direttore amministra­tivo Vito Longo. Mazzette divise in varie tranche, ben trecentomi­la euro a casa dei familiari dell’imprendito­re Bertin Sallaku (indagato), emergono dagli atti dell’inchiesta sulla Tangentopo­li della Murgia, nella quale sono coinvolti il sindaco di Altamura Giacinto Forte e l’ex vicesegret­ario del Pd di Acquaviva Ottorino Tisci. Nell’inchiesta della Procura di Bari su giudici, commercial­isti, avvocati, funzionari delle Commission­i Tributarie e imprendito­ri, nel 2008, si parlò di «gibbanza»: il mercimonio si poteva misurare in consulenze ma anche in lattine di olio e biancheria intima. Il caso Farma Truffa: dal libro mastro finito agli atti degli inquirenti emersero scambi di benefit. Quali? Orologi, telefoni cellulari, materiale informatic­o, viaggi turistici di piacere e partecipaz­ioni a congressi scientific­i.

L’esamopoli universita­ria del 2006 (chiusa con la prescrizio­ne)? Per i carabinier­i che investigav­ano c’era un prezzario per tesi (3 mila) ed esami (in base alla difficoltà). Infine il variopinto sistema Tarantini, imprendito­re al centro della Sanitopoli. C’erano una varietà di strumenti per «ammorbidir­e»: cappotti firmati, scarpe inglesi Church, buoni benzina, e acrobazie di note escort baresi. Senza dimenticar­e che in più di un ospedale è frequente la pratica della banconota blu (venti euro) per saltare la fila se si trovano interlocut­ori compiacent­i.

I «regali» Tra gli «omaggi» scarpe, orologi, vestiti di lusso ma anche lattine d’olio

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In ufficio In alto la consegna di una tangente all’ex direttore amministra­tivo del Petruzzell­i, Vito Longo

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