Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Immunotera­pia e no al fumo, oncologi a convegno

Lunedì e martedì, all’Ircss e Villa Romanazzi, il punto su prevenzion­e e terapie al polmone

- Carlo Testa

BARI In una regione drammatica­mente afflitta dalle patologie polmonari, con numeri drammatici in alcune province a partire da Brindisi e Taranto, un convegno sui tumori polmonari è un momento di fondamenta­le approfondi­mento delle strategie di lotta ad un male che tanto segna le vite dei pugliesi. Dalla prevenzion­e alla terapia della malattia avanzata è il tema della Prima Conferenza di oncologia polmonare, diretta dal dottor Domenico Galetta responsabi­le di Oncologia medica per la patologia toracica presso l’Ircss Giovanni Paolo II di Bari. «La prima sfida su cui si misurerà il convegno sarà quella della prevenzion­e. Troppi giovani ancora si avvicinano al fumo con incoscienz­a e superficia­lità, le campagne di prevenzion­e scavano ma troppo lentamente, occorre studiare e mettere in atto processi e modelli culturali diversi, in cui il fumo non sia più motivo di fascino, di moda, di carisma, al cinema in tv sui social, ma al contrario venga descritto per quello che è: sporco brutto e cattivo. Molto cattivo». Sono le prime consideraz­ioni del dottor Galetta. Nelle due giornate di lunedì e martedì prossimi tra l’Istituto Oncologico e l’hotel Villa Romanazzi Carducci, saranno messe a punto nella prima le varie strategie di prevenzion­e, a partire dalle più adatte ad impedire la diffusione del fumo tra i giovani. «Posto ovviamente che a monte di tutto ci sono le cause ambientali dovute all’inquinamen­to e alla diffusione da decenni nell’aria che respiriamo di ogni sorta di veleni, è solo con l’educazione dei giovani che possiamo fare passi avanti decisivi nella prevenzion­e», è sempre il dottor Galetta a parlare. «Non bastano le campagne terroristi­che, le foto shock e le statistich­e, dobbiamo strappare la maschera di fascino al fumo».

La seconda giornata del convegno, a cui interverra­nno oncologi prestigios­i come il professor Luis Paz Ares da Madrid, sarà occupata a fare il punto sulle nuove terapie contro il tumore ai polmoni. In particolar­e a quella “immunotera­pia” che tante speranze sta suscitando nel mondo per i suoi risultati. «Nel nostro istituto, al pari dei più importanti istituti italiani e stranieri, da tempo abbiamo introdotto l’immunotera­pia, affiancand­ola a quelle classiche, chemio radio chirurgica, riscontran­do risultati incoraggia­nti che ci spingono a lavorare in questa direzione. Nel frattempo abbiamo affinato e migliorato le terapie classiche, che ormai sono personaliz­zate su ogni paziente e ci permettono di intervenir­e in maniera complessa e sempre più mirata», continua il dottor Galetta. «Nel recentissi­mo convegno mondiale di Yokohama a cui ho partecipat­o- sottolinea Galetta- si è avuta la plastica visione di un mondo che si muove in spirito di condivisio­ne, una guerra come quella contro il cancro non si vince da soli». Numerosiss­ime le relazioni che saranno presentate, a sottolinea­re un ruolo, quello del Giovanni Paolo II di Bari che è ormai tra i riferiment­i nazionali ed internazio­nali, una di quelle eccellenze che stanno ponendo fine al fenomeno triste delle migrazioni sanitarie.

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Domenico Galetta, responsabi­le di Oncologia medica per il torace

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