Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Immunoterapia e no al fumo, oncologi a convegno
Lunedì e martedì, all’Ircss e Villa Romanazzi, il punto su prevenzione e terapie al polmone
BARI In una regione drammaticamente afflitta dalle patologie polmonari, con numeri drammatici in alcune province a partire da Brindisi e Taranto, un convegno sui tumori polmonari è un momento di fondamentale approfondimento delle strategie di lotta ad un male che tanto segna le vite dei pugliesi. Dalla prevenzione alla terapia della malattia avanzata è il tema della Prima Conferenza di oncologia polmonare, diretta dal dottor Domenico Galetta responsabile di Oncologia medica per la patologia toracica presso l’Ircss Giovanni Paolo II di Bari. «La prima sfida su cui si misurerà il convegno sarà quella della prevenzione. Troppi giovani ancora si avvicinano al fumo con incoscienza e superficialità, le campagne di prevenzione scavano ma troppo lentamente, occorre studiare e mettere in atto processi e modelli culturali diversi, in cui il fumo non sia più motivo di fascino, di moda, di carisma, al cinema in tv sui social, ma al contrario venga descritto per quello che è: sporco brutto e cattivo. Molto cattivo». Sono le prime considerazioni del dottor Galetta. Nelle due giornate di lunedì e martedì prossimi tra l’Istituto Oncologico e l’hotel Villa Romanazzi Carducci, saranno messe a punto nella prima le varie strategie di prevenzione, a partire dalle più adatte ad impedire la diffusione del fumo tra i giovani. «Posto ovviamente che a monte di tutto ci sono le cause ambientali dovute all’inquinamento e alla diffusione da decenni nell’aria che respiriamo di ogni sorta di veleni, è solo con l’educazione dei giovani che possiamo fare passi avanti decisivi nella prevenzione», è sempre il dottor Galetta a parlare. «Non bastano le campagne terroristiche, le foto shock e le statistiche, dobbiamo strappare la maschera di fascino al fumo».
La seconda giornata del convegno, a cui interverranno oncologi prestigiosi come il professor Luis Paz Ares da Madrid, sarà occupata a fare il punto sulle nuove terapie contro il tumore ai polmoni. In particolare a quella “immunoterapia” che tante speranze sta suscitando nel mondo per i suoi risultati. «Nel nostro istituto, al pari dei più importanti istituti italiani e stranieri, da tempo abbiamo introdotto l’immunoterapia, affiancandola a quelle classiche, chemio radio chirurgica, riscontrando risultati incoraggianti che ci spingono a lavorare in questa direzione. Nel frattempo abbiamo affinato e migliorato le terapie classiche, che ormai sono personalizzate su ogni paziente e ci permettono di intervenire in maniera complessa e sempre più mirata», continua il dottor Galetta. «Nel recentissimo convegno mondiale di Yokohama a cui ho partecipato- sottolinea Galetta- si è avuta la plastica visione di un mondo che si muove in spirito di condivisione, una guerra come quella contro il cancro non si vince da soli». Numerosissime le relazioni che saranno presentate, a sottolineare un ruolo, quello del Giovanni Paolo II di Bari che è ormai tra i riferimenti nazionali ed internazionali, una di quelle eccellenze che stanno ponendo fine al fenomeno triste delle migrazioni sanitarie.