Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
NEL BICCHIERE
Da Pietregiovani un Primitivo morbido e pieno
Il primitivo è senz’altro il vino che più si identifica con la Puglia. Quella che qualche anno fa era una tendenza, oggi è una solida realtà come dimostrano le continue e al momento crescenti esportazioni verso l’estero. Gli Stati Uniti sono i nostri primi importatori, e la cosa non meraviglia visto la loro dimestichezza con questo vitigno che loro chiamano zinfandel. In verità quello che per tantissimi anni è stato un vino molto diffuso negli States, specie in California, era solo una brutta copia di quello che poi sia il primitivo che lo zinfandel sarebbero diventati. Lo zinfandel che per anni s’è venduto, anche se chiamato white, era invece un vino rosato dolciastro e di bassa acidità. Ci sono voluti tanti anni perché il primitivo o zinfandel si affermasse così come oggi lo conosciamo.
Anche in Puglia, il primitivo ha dovuto faticare non poco per togliersi di dosso l’etichetta di vino da taglio. Così oggi assistiamo con piacere al fiorire di aziende, spesso dirette da giovani come nel caso di Pietregiovani, che producono vini e primitivo in particolare con grande passione e buona interpretazione territoriale. Rubino intenso con profumi di frutta rossa, cenni di macchia mediterranea e note di pepe. Al palato è rotondo, morbido e pieno, sostenuto da una buona spalla acida che sconfina nel finale in toni lievemente sapidi. Un gran bel vino! Non c’è nulla da aggiungere.