Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Messa di Natale, sindaco in campo
Decaro al parroco: «I cittadini hanno paura di uscire di sera, ma rinunciare è una resa»
Nella chiesa di Santa Cecilia, al quartiere Libertà di Bari, non sarà celebrata la messa della notte di Natale. Dopo una certa ora, ha detto al Corriere il viceparroco don Giovanni Lorusso, «c’è il coprifuoco». Il sindaco Decaro commenta: «Non sono impressionato. Il Libertà lo vivo, lo frequento e lo conosco. Ma mi spiace leggere di queste dichiarazioni perché hanno il sapore di una resa. Anche una sola chiesa che restasse chiusa la notte di Natale sarebbe una sconfitta per la città. Chiederò a don Giovanni di ripensarci». Decaro al Corriere annuncia che chiederà per il Libertà al ministro dell’Interno Minniti un presidio fisso di Forze dell’Ordine.
Nella chiesa di Santa Cecilia, al quartiere Libertà di Bari, non sarà celebrata la messa della notte di Natale. Dopo una certa ora, ha detto al Corriere il viceparroco don Giovanni Lorusso, «c’è il coprifuoco».
Sindaco Antonio Decaro non trova impressionanti queste parole?
«Non sono impressionato. Il Libertà lo vivo, lo frequento e lo conosco. Non a caso, qualche settimana fa, ne ho voluto incontrare i parroci. Ho presentato i nostri programmi con il questore e illustrato la strategia di riqualificazione del quartiere che si fonda su risorse e tempi certi. Un processo che non è immediato ma che ha bisogno della collaborazione di tutti. Mi spiace leggere di queste dichiarazioni perché hanno il sapore di una resa. Anche una sola chiesa che restasse chiusa la notte di Natale sarebbe una sconfitta per la città. Chiederò a don Giovanni di ripensarci».
Ad un altro parroco, don Marco Simone, è stato devastato l’ufficio qualche ora dopo la sua visita: è un intollerabile atto di ritorsione.
«Se qualcuno ha creduto di intimidirci o di fermare le attività per il quartiere, si sbaglia. A quell’incontro hanno partecipato tantissimi cittadini: questa è la risposta migliore che possiamo dare a chi vuole fermarci. Ringrazio don Marco che ha messo a disposizione la sala della parrocchia e riposto fiducia nelle istituzioni. Le forze dell’ordine stanno svolgendo approfondimenti: non siamo noi a dover temere per la nostra incolumità, sono i malviventi che devono temere per il proprio futuro di persone libere. Torneremo presto ad incontrarci con le associazioni del quartiere».
Lei sottolinea spesso il carattere multietnico del Libertà, che per questo incarna un aspetto di modernità. Sembra però una modernità malata: decine di immigrati stipati in case alveare, malavita che spadroneggia, parroci in disarmo. Gli interventi del Comune non funzionano?
Antonio Decaro Gli interventi per la riqualificazione sono partiti. Faremo in 5 anni quello che gli urbanisti prevedono in venti
«Gli interventi stanno progressivamente partendo: in due anni abbiamo recuperato i fondi (più di 20 milioni, senza contare i 50 per il trasferimento del Cnr in quell’area), progettato opere e attivato servizi. Ciò detto, la pubblica amministrazione ha tempi che non possiamo evitare: procedure e leggi vanno rispettate. Ci sono azioni che sono già partite, ma la strada è lunga. Per questo stiamo chiedendo l’aiuto e la collaborazione di tutti i corpi sociali: parrocchie, scuole, associazioni, commercianti. Anche le forze dell’ordine. Ognuno può essere parte importante di questa strategia».
Il Libertà doveva essere – nelle previsioni – un quartiere interculturale e interclassista: i ricercatori del Cnr assieme ai migranti, le piccole botteghe e gli studi professionali. Traguardo lontano?
«Né lontano, né inverosimile. Si realizzerà al termine di un percorso che richiede tempi fisiologici. Gli urbanisti dicono che per cambiare un quartiere ci vogliono venti anni. Noi ci stiamo provando in cinque. Per la prima volta abbiamo aperto una discussione pubblica sul quartiere e di questo i residenti si rendono conto. Chiedo loro di continuare ad avere fiducia».
Il ministro degli Interni, Minniti, sarà a Bari l’8 dicembre. Cosa gli chiederà?
«Lo vede? L’8 dicembre avrebbe potuto essere un giorno festivo come per tutti. Invece abbiamo scelto di discutere del Libertà, proprio perché non vogliamo perdere tempo. Insieme al prefetto, ho voluto fortemente convocare un comitato metropolitano sulla sicurezza, alla presenza del ministro che sarà quel giorno a Bari. Parleremo con lui anche del Libertà. Gli chiederemo una presenza fissa delle forze dell’ordine nelle strade e nelle piazze del quartiere. E poi lo solleciteremo a chiudere l’accordo per portare una caserma dei carabinieri all’interno della ex Manifattura. Ossia all’interno di uno dei luoghi simbolo del quartiere e della nostra strategia di riqualificazione».