Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Mano tesa di Di Gioia: pronti a un’intesa
«Il contrasto della Puglia al riconoscimento del pomodoro pelato di Napoli? Non è una guerra. Con la Campania vogliamo stabilire delle alleanze e non fare la lotta». L’assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo di Gioia, pronuncia parole concilianti dopo l’incontro di qualche giorno fa con i produttori foggiani contrari all’ipotesi che venga riconosciuta l’Igp al “pomodoro pelato di Napoli”.
«Il nostro — spiega l’assessore — non è un no immotivato. Se ci opponiamo al marchio è per le ragioni già espresse nei giorni scorsi». Ossia: manca il nesso di “causalità” tra il prodotto e il territorio di provenienza (cioè la caratteristica che lo rende peculiare); non si manifesta un beneficio per i produttori; manca la «storicità» del prodotto (i documenti che ne attestano l’esistenza e il commercio).
Il no della Puglia è fermo: ma non sarà una risposta alla guerra con cui la Campania si è opposta, invano, al riconoscimento della Dop per la mozzarella di Gioia del Colle? «Davvero no — risponde di Gioia — e caso mai dobbiamo dire che la guerra l’abbiamo subìta: non l’abbiamo scatenata noi. Ma in questo caso, non vogliamo battaglie. Si tratta invece di stringere alleanze sul piano industriale e agricolo. Nel caso specifico, si tratta di assumere una visione d’assieme per trovare una soluzione che valorizzi i territori coinvolti».
L’assessore non dice di più. Ma è probabile che anch’egli stia pensando a sostenere la proposta in arrivo dai produttori foggiani: ripresentare la domanda, avanzata anni fa e bocciata, per ottenere l’Igp per il “Pomodoro lungo di Capitanata”. Una scelta che non escluderebbe le aziende (campane e pugliesi) impegnate nella trasformazione del pomodoro.
Le quantità della Puglia sono cospicue. «Il 40 percento del pomodoro italiano — spiega il presidente regionale di Coldiretti, Gianni Cantele — viene dalla Capitanata. La provincia di Foggia è leader nel comparto: conta 3.500 produttori di pomodoro e una superficie coltivata a pomodoro vasta 26 mila ettari». La produzione raggiunge i 22 milioni di quintali all’anno, con una produzione lorda vendibile (Plv) di quasi 175 milioni di euro.
Dati ragguardevoli se confrontati al resto d’Italia che produce 55 milioni di quintali e destina al pomodoro 95 mila ettari di superficie.