Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La Lucania sulle orme di Alba e ora è in arrivo la legge regionale
L’assessore Braia: «Valorizzeremo il nostro tartufo bianco»
Il futuro «Bisogna cambiare, creare un vero comparto: oggi pochi vantaggi»
Secondo l’Associazione di filiera per il Tartufo Colline Materane e del Medio Agri, per ora la ricerca dei tartufi in Basilicata svolge ancora una funzione d’integrazione al reddito delle comunità locali delle aree interne boschive mentre potrebbe costituire una consistente fonte di reddito per gli imprenditori agricoli. Tuttavia qualcosa si muove. L’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali, Luca Braia, ha annunciato la prossima approvazione della legge che dovrà delineare e regolare in maniera organica il comparto, legge già licenziata dalla Giunta e che praticamente da un anno aspetta l’approvazione del consiglio regionale. L’annuncio ha fatto seguito alla prima partecipazione alla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, con uno stand istituzionale, di una delegazione di 15 operatori, aziende, cavatori, commercianti del settore tartuficolo lucano. «Stiamo provando a costruire un nuovo percorso per valorizzare la preziosa risorsa produttiva, importante e di riferimento del territorio e di tutta la Basilicata tutta, che è il tartufo bianco del Serrapotamo» commenta l’assessore Braia. «Il brand Basilicata nel prezioso mercato del tartufo può portare un valore aggiunto non indifferente ad una filiera che – sottolinea Braia dovrà però mostrarsi capace di unire le fasi della produzione a quella della trasformazione e commercializzazione, superando una logica sbagliata che, ancora oggi, preferisce rimanere sotterranea e nascosta, come il prodotto stesso, senza quindi portare vantaggio né al tartufo di Basilicata, né all’intero comparto agroalimentare». Il battesimo del tartufo di Basilicata alla Fiera di Alba, è stata anche un’occasione di formazione per i tartufai lucani. «Abbiamo voluto organizzare un momento formativo per i nostri operatori del settore – spiega l’assessore - sui cani da tartufo e sull’analisi sensoriale, oltre a diverse visite alle tartufaie piemontesi. Costruire percorsi in comune per una strategia di valorizzazione regionale che confluirà nella legge di prossima approvazione, può senz’altro essere la chiave di volta».