Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Sgrida un alunno, viene picchiato
Il vicepreside di una media di Foggia aggredito dal papà del ragazzo: «Voglio tornare in classe»
Il giorno prima ha rimproverato l’alunno, la mattina seguente è stato aggredito dal padre. Il vicepreside della scuola media Murialdo di Foggia, Pasquale Diana, è stato picchiato con calci e pugni, è finito per terra e poi è stato ancora pestato. Portato in ospedale, l’insegnante ha riportato ferite guaribili in trenta giorni. «Ma nonostante l’aggressione - ha detto Diana - voglio subito tornare in aula, devo spiegare ciò che è successo». Molti i messaggi di solidarietà giunti dagli studenti.
Il giorno prima ha rimproverato l’alunno, la mattina seguente è stato aggredito dal padre. L’insegnante, Pasquale Diana, è stato picchiato con calci e pugni: è finito per terra ed è stato colpito ancora, un feroce pestaggio proprio in quei corridoi ingentiliti dai grandi cartelloni con disegni e lettere colorate a stampatello. «Benvenuti», «sbullizziamo la scuola», si legge oltrepassato il portone della media Murialdo di Foggia, là dove sabato scorso si è consumata una mattinata di follia innescata da un rimprovero e dove invece ieri i docenti si sono riuniti in un consiglio di istituto straordinario nonostante il giorno di festa per fare il punto della situazione e lanciare l’allarme .
Qui, nel palazzo di via Ordona, trovano posto 600 alunni. Alcuni dei quali hanno assistito all’aggressione o hanno sentito le urla rimbalzate al primo piano dell’edificio. Il docente è stato soccorso e trasportato in ospedale, dove i medici gli hanno diagnosticato lesioni al naso, alla testa e all’addome: la prognosi è di trenta giorni. L’aggressore è tornato a casa: è indagato, ma le indagini della polizia sono ancora in corso.
«Siamo tutti sotto choc, siamo spaventati: se ci affidano i loro figli è perché devono avere fiducia in noi», dice Ida La Salandra, preside di una scuola che non sarà certo una frontiera bollente ma anche in passato ha attraverso momenti difficili visto che più volte ci sono stati atti vandalici e furti, autentica emergenza in una città dove la giunta comunale ha anche ideato un festival per l’innovazione e la ricerca in modo da raccogliere contributi per rimediare ai danni dei teppisti. Ma questa volta sono finiti nel mirino i docenti. In particolare il vicepreside Pasquale Diana, insegnante di sostegno, picchiato dal padre di un alunno di undici anni per aver osato rimproverarlo.
Secondo quanto ricostruito fino ad ora, il professore è intervenuto perché all’uscita il ragazzo spingeva e rischiava di far cadere gli altri: per questa ragione ed evitare quindi che qualcuno si facesse male, lo avrebbe preso per il braccio portandolo via dalla fila. Questo è bastato per innescare la vendetta del padre.
Il ragazzino sarebbe tornato a casa dicendo di essere stato picchiato. E così è scattata l’aggressione. «È stata molto cruenta», precisa la preside. L’insegnante sottolinea come il padre non abbia verificato la versione del figlio e si sia invece precipitato a scuola. «Se ci fosse stato un dialogo si sarebbe risolto tutto», aggiunge la docente.
Intanto, mentre il sindaco Franco Landella definisce quanto accaduto «un episodio inaccettabile» e la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli esprime solidarietà al vicepreside, le scuole di Foggia fanno quadrato e in una nota unitaria denunciano «il degrado della considerazione sociale non solo degli insegnanti, ma dell’istituzione scolastica in generale». In realtà il problema non riguarda soltanto Foggia. Al contrario, il fenomeno è dilagante in tutta la Puglia. Il 18 ottobre scorso una professoressa della scuola don Bosco di Bari è stata schiaffeggiata dalla madre di un’alunna. Il motivo: la figlia era stata rimproverata. E sei giorni prima, il preside della media Parini di Putignano è stato picchiato da tre ragazzi che hanno fatto irruzione nel suo ufficio dopo una lite tra studenti: in questo caso per gli aggressori sono scattati gli arresti domiciliari.
Ida La Salandra Se ci affidano i figli devono avere fiducia in noi