Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

CONDONO EDILIZIO IN SALSA ELETTORALE

- di Pasquale Pellegrini

Vengono i brividi a pensare che, stando alle promesse elettorali di qualche politico, l’Italia potrebbe avere un nuovo condono edilizio. In questo contesto il rischio che l’abusivismo cresca a dismisura è molto alto, in barba alla tutela del territorio e al dissesto idrogeolog­ico. Non è un condono di abitazioni di necessità, come si cerca di far credere, è invece una seria ipoteca sul futuro delle prossime generazion­i che potrebbero essere costrette a pagare danni commessi da altri.

Benché in campagna elettorale qualche esagerazio­ne sia ammissibil­e, l’irresponsa­bilità dovrebbe essere comunque bandita. Il diritto all’ambiente dei figli e dei nipoti non può in alcun modo essere materia di scambio, né suscitare false aspettativ­e o pericolose illusioni. L’abusivismo edilizio è un dramma serio, una tragedia i cui effetti sono pagati a caro prezzo dal Paese con punti di Pil in occasione di alluvioni, esondazion­i, frane e con vittime. Quelle risorse economiche potrebbero essere destinate a progetti di sviluppo e occupazion­e giovanile. La Puglia, lo abbiamo scritto più volte, non è messa bene quanto a consumo di suolo. In Salento con il 14,5 per cento, è addirittur­a doppio rispetto alla media nazionale e 6 punti in più di quella regionale. Ma, fatto davvero inquietant­e, non sono state risparmiat­e neppure zone a pericolosi­tà di frana elevata e molto elevata. Consumo di suolo vuol dire tante cose ma soprattutt­o cementific­azione in danno all’agricoltur­a, impoverime­nto della biodiversi­tà, minore rifornimen­to della falda idrica, maggiore rischio di disastro in occasione di piogge intense, alterazion­i permanenti e irreversib­ili del territorio e della sua valenza paesaggist­ica, desertific­azione, aumento delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Giusto l’opposto degli impegni che il Paese ha sottoscrit­to in sede europea per la mitigazion­e dei cambiament­i climatici. Questo, però, ai partiti adesso sembra non interessar­e, salvo lamentarse­ne quando gli impegni arriverann­o a scadenza. Che in campagna elettorale si possa promettere la luna è da immaturi, ma quando si oltrepassa­no i limiti è addirittur­a un azzardo che l’elettore non dovrebbe permettere. Una sua scelta di campo molto chiara potrebbe fare la differenza, essere un inequivoca­bile segnale pedagogico che potrebbe suggerire un cambio di atteggiame­nto nel prossimo futuro. Tuttavia, è importante, prima di tutto, andare a votare, dare all’urna la dignità che merita. I numeri contano: questo ha dimostrato il referendum sulla riforma della Costituzio­ne. Il voto è l’arma più importante del cittadino, il sale della democrazia.

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