Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Veleni e big, il voto si infiamma
Salvini contestato: polizia in tenuta anti-sommossa per difendere il leader leghista
Il leader della Lega, Matteo Salvini, è stato accolto dalle contestazioni a Martano (Lecce) dove ha tenuto un comizio. Grida, proteste e uno striscione con la scritta: «Più terroni, più immigrati, meno leghisti». «L’Italia - ha commentato il leader leghista - deve tornare ad essere un Paese dove gli uomini delle forze dell’ordine non devono essere costretti a tenere a bada 30 sfigati». Salvini ha attaccato il Pd: «Il 4 marzo mandiamo a casa Renzi e dopo toccherà a Emiliano». Il leader del Pd sarà oggi a Bari. Domani in Puglia Alessandro Di Battista (M5S).
Saranno pure una «trentina BARI di sfigati», come li chiama Matteo Salvini, quelli che hanno protestato per il suo arrivo a Martano (Lecce). Ma provoca una certa impressione l’immagine di un leader politico il cui comizio deve essere assicurato da uno schieramento di agenti in tenuta anti sommossa. Grida, proteste e uno striscione con la scritta: «Più terroni, più immigrati, meno leghisti». Circa 30-40 persone, tra loro è stato riconosciuto anche qualche attivista NoTap: si sono schierati all’ingresso dell’azienda agricola “Alea”, dove Salvini era atteso per l’incontro con i rappresentanti del mondo agricolo e i balneari per poi concedersi all’incontro pubblico. «Non vedo l’ora - ha commentato il leader della Lega - che l’Italia torni ad essere un Paese normale dove gli uomini delle forze dell’ordine non siano costretti a tenere a bada 30 sfigati, ma siano in giro a beccare in Salento un po’ di clandestini che poi noi mettiamo su un aereo e rispediamo a casa loro». Secondo l’impianto ideologico che Salvini propone non c’è avversione per lo straniero in quanto tale. Lo dice in questo modo: «Gli immigrati regolari e perbene, con i documenti a posto, che pagano le tasse e mandano i figli a scuola, sono miei fratelli: accogliere chi porta ricchezza sì, quelli che vengono per rapinare e spacciare se ne tornano a casa». Niente pregiudizi verso chi viene da lontano. Lo dimostra facendo un selfie con un lavoratore nero immigrato, dipendente della medesima azienda Alea nella quale si è svolta la manifestazione (il titolare Alessandro Coricciati, è segretario del circolo della Lega a Martano, sede che ha subito un atto vandalico prima dell’arrivo di Salvini).
Il leader leghista è accolto in Salento dal segretario regionale Rossano Sasso e da due esponenti politici locali, entrambi candidati: il consigliere regionale Andrea Caroppo (ex FI) e il deputato Roberto Marti (ex fittiano). Secondo gli organizzatori ci sono un migliaio di persone ad ascoltare Salvini, accorse da Martano e dai Comuni vicini. «Il 4 marzo - dice il capo leghista - mandiamo a casa Renzi e dopo toccherà a Emiliano per quello che sta combinando in Puglia: penso alla sanità e ai tanti pugliesi costretti ad andare a curarsi altrove». Ma sul punto allude anche alla «lentezza» con cui si è stata contrastata la xylella.
Subito dopo aggiunge un proposito sul dopo elezioni: «In caso di vittoria, il ministero gestito dalla Lega sarà quello di Agricoltura e pesca: se l’Europa toglie i dazi e fa arrivare l’olio tunisino, il pesce della Turchia, il grano del Canada, io vado a Bruxelles e dico che l’agricoltura e la pesca italiana non si toccano».
Lasciato il Salento, Salvini si è diretto a Rutigliano, dove lo attendeva il deputato Nuccio Altieri (ex fittiano), anch’egli candidato sotto le insegne della Lega. Anche qui il leader leghista ha visitato un’azienda agricola e poi, a conferma del feeling che ha instaurato con il comparto, ha partecipato ad una tavola rotonda sulle questioni dell’ agr industria.
La calata di big non si interrompe. Oggi a Bari arriva Matteo Renzi che incontrerà i sostenitori all’Officina degli esordi (via Crispi 5). Sabato e domenica, invece, sarà la volta di Alessandro Di Battista. Domani a Cerignola (ore 17.30), Altamura (20) e Monopoli (alle 22). Domenica a Casarano (17) e Nardò (19).