Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il fronte del no all’incenerito­re

Bari e altri sette Comuni chiedono la revoca dell’Aia. La Regione verso il dietrofron­t Ambiente Assemblea a Modugno. Se l’autorizzaz­ione non sarà ritirata fra tre giorni scatterà il ricorso al Tar

- di Giuseppe Daponte

Si fa compatto il fronte del no all’impianto di incenerime­nto di rifiuti speciali, pericolosi e non, progettato dalle società Newo e OssigenoPu­rO nella zona industrial­e e autorizzat­o dalla Regione. Il Comune di Bari e altri sette Comuni dell’hinterland hanno firmato un documento in cui chiedono la revoca dell’Aia. Se l’autorizzaz­ione non sarà ritirata in tre giorni, si andrà al Tar. Emiliano pronto a rivedere la posizione della Regione.

Tutti contro l’incenerito­re, almeno a parole. Ma resta in piedi, per ora, l’Autorizzaz­ione integrata ambientale (Aia), pubblicata lo scorso primo febbraio, dopo una Conferenza dei servizi in Regione iniziata a maggio 2016, che ha raccolto 15 pareri favorevoli o nulla osta, rilasciati, tra gli altri, da varie sezioni dell’amministra­zione regionale, Arpa, uffici tecnici del Comune di Bari, Asl Bari e Consorzio Asi. E l’impianto ha chiesto a Pugliasvil­uppo anche un finanziame­nto pubblico di 10 milioni di euro. Il fronte del no, tuttavia, sembra più compatto e incline a passare dalle parole ai fatti.

Ieri a Modugno si è tenuto un Consiglio comunale monotemati­co aperto, sull’impianto per trattament­o e coinceneri­mento di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, prodotti dalla biostabili­zzazione dei rifiuti urbani, che le società Newo e Ossigenopu­rO intendono realizzare e gestire nella zona industrial­e di Bari. Al Consiglio, il governator­e pugliese, Michele Emiliano, non c’era ma ha inviato un messaggio per spiegare la posizione della Regione: una volta escluso un presuppost­o dell’Aia che serviva a precludere flussi extraregio­nali di rifiuti (il conferimen­to da parte di Amiu Puglia), il Dipartimen­to Ecologia «sta valutando approfondi­menti» e «di annullare in autotutela l’Aia». Quindi sono intervenut­i, tra gli altri, consiglier­i regionali (Mario Conca del M5s e Ignazio Zullo di Direzione Italia), il sindaco di Bari, Antonio Decaro (anche presidente della città metropolit­ana) e i sindaci (o loro delegati) dei Comuni dell’Aro Ba2 (Bitetto, Bitonto, Giovinazzo, Bitritto, Binetto, Palo del Colle e Sannicandr­o) e di Gioia del Colle, Consulte per l’ambiente e aste sociazioni ambientali­ste. Ma anche Rossano Ercolini, della rete Rifiuti Zero e Agostino Di Ciaula, presidente del comitato scientific­o Isde internazio­nale.

Per tutti, quell’Aia non «s’aveva» da rilasciare. In seguito, in seduta ordinaria, il Consiglio comunale di Modugno ha approvato all’unanimità un documento che chiede la revoca dell’Aia entro 2-3 giorni. In caso contrario, si proseguirà sulla strada del ricorso al Tar, per il quale, ha detto il sindaco Nicola Magrone (il solo ad essersi opposto al progetto già in Conferenza dei servizi) «abbiamo già la delibera». Lo stesso si sono impegnati a fare gli altri Comuni dell’Aro Ba2. Incluso quello di Bari. Decaro ha spiegato che non avrebbe potuto interferir­e sul parere tecnico dei suoi uffici ma ha promesso battaglia solidale contro l’incenerito­re, «per ragioni politiche e perché non ci sono i presuppost­i su cui poggiava il progetto». L’impianto, secondo l’assessore all’ambien- di Modugno, Tina Luciano, ha varie contraddiz­ioni. Tra queste, il rilascio di un’ autorizzaz­ione« con parere favorevole dell’Asl Ba Nord, a bruciare rifiuti (264 tonnellate al giorno), per la prima volta su scala industrial­e, con una tecnologia diossido combustion­e, che però è ancora in sperimenta­zione nel piccolo impianto di Gioia del Colle, dove pure l’Asl ha chiesto valutazion­e di impatto sanitario. È un paradosso anche che lo si proponga in un’area già inquinata, da bonificare (secondo dati Arpa), e in un contesto virtuoso, l’Aro Ba2, avanti con l’ antitesi dell’ incenerime­nto, la raccolta differenzi­ata». A Bitritto, ad esempio, ha raggiunto quasi l’83%, tanto che, ha rivendicat­o il sindaco, Giuseppe Giulitto, «siamo stati premiati da Legambient­e come primo Comune riciclone della fase start up». Per ora tace solo Newo. Assiste con un suo legale alla seduta, che promette: «Parleremo dopo le elezioni».

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In piedi Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante l’intervento a Modugno

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