Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Dopo la rissa in Consiglio scuse, censure e caso debiti

Edilizia giudiziari­a, infuria la polemica. E domani in Aula lo scoglio dei debiti fuori bilancio

- di Vito Fatiguso

Dopo la rissa in Consiglio di venerdì sera di cui sono stati protagonis­ti il presidente Cavone e i consiglier­i Carrieri e Melini, già domani il Comune si ritrova ad affrontare in Aula la difficile partita dei debiti fuori bilancio. E più di qualcuno si augura addirittur­a elezioni anticipate.

L’impression­e è che al Comune di Bari la campagna elettorale proseguirà incessante­mente ben oltre le politiche del 4 marzo. Anzi, in vista della scadenza del 2019 (fine del mandato del sindaco Antonio Decaro), il livello di contrappos­izione è destinato a salire. Tanto più che all’indomani della «rissa» verbale tra il consiglier­e d’opposizion­e Giuseppe Carrieri e il presidente del Consiglio Michelange­lo Cavone (il primo ha pronunciat­o la frase «La morte devi avere»), già si pensa a ciò che succederà nella seduta di domani dove sarà affrontato il nodo dei debiti fuori bilancio. Da segnalare anche lo sfogo di Irma Melini, a seduta terminata, sempre diretto a Cavone («Questo è un rinco...»). «Chiedo scusa per l’appellativ­o usato — spiega Melini — ma ritengo che debba essere anche contestual­izzato a una seduta con toni eccessivi e peraltro molto concitata. Lo schema è sempre lo stesso: si fischia la fine dei giuochi a gara ancora aperta arrecando danni ai cittadini che vogliono essere informati».

In verità, i toni della discussion­e sono «esplosi» quando Decaro ha ricordato le varie posizioni in campo sul tema della seduta monotemati­ca. «Nel programma del centrodest­ra — ha detto Decaro in aula — si parla di realizzare finalmente “la cittadella della giustizia portando a soluzione l’annosa vicenda giudiziari­a che consentirà la creazione di opportunit­à di lavoro potendo contare su una struttura adeguata alle esigenze». Poi un riferiment­o anche ai «sette impegni» di Domenico Di Paola, candidato sindaco del centrodest­ra. «Leggo ciò che è scritto in articoli di stampa — ha proseguito Decaro — quando il mio sfidante parlava di sottoscriv­ere il contratto con l’impresa Pizzarotti per la cittadella della giustizia: più lavoro e infrastrut­ture». «Il sindaco, invece di spiegare e ascoltare i suggerimen­ti del consiglio in tema — chiarisce Carrieri — ha deciso prima di intervenir­e per insultare alcuni consiglier­i, poi di cedere la parola al capogruppo del partito democratic­o Bronzini, il quale ha prima rincarato la dose degli insulti al sottoscrit­to con affermazio­ni del tutto false e non veritiere. Poi fatto sciogliere la seduta chiedendo la verifica del numero legale, senza consentire la rettifica a chi era stato oggetto di false affermazio­ni».

La procedura per risolvere la vertenza dell’edilizia giudiziari­a, dopo il protocollo d’intesa firmato il mese scorso, è nelle mani del ministero della Giustizia che dovrà effettuare la verifica sui fabbisogni complessiv­i (utenza, parcheggi, servizi) per poi scommetter­e sulla soluzione migliore che passa anche per le caserme dismesse Capozzi e Milano (150 mila metri quadrati). L’obiettivo è utilizzare i 330 milioni stanziati con l’ultimo decreto Mezzogiorn­o.

Nel dibattito sull’ennesima lite in Consiglio si inserisce l’ex presidente Pasquale Di Rella (eletto nelle fila del Pd) ora all’opposizion­e: «Bari non ha bisogno di capricci infantili o scatti d’ira, ha bisogno di competenze e di gente che sappia garantire il futuro. Occorrono nuove elezioni». Proprio il passaggio di Di Rella nelle fila dell’opposizion­e consente allo schieramen­to anti-Decaro di poter raggiunger­e la soglia dei 12 consiglier­i (su 36) necessari per rendere valida l’adunanza in seconda convocazio­ne e quindi poter prendere decisioni. Arriva anche un post dell’ex vicesindac­o di Bari, Vincenzo Brandi: «Non si può tollerare che il Consiglio diventi teatro di squallide messe in scena. Provo vergogna e spero che lo stesso sentimento sia sentito da chi lede l’onore e la rispettabi­lità delle istituzion­i».

Sul fronte delle sedute monotemati­che la prossima sfida è per il 22 febbraio. Lo scontro tocca lo stadio San Nicola.

Vincenzo Brandi Vergona, è stato profanato un luogo sacro Giuseppe Carrieri Mi è stata negata la possibilit­à di difendermi Michele Laforgia La città risolva ora le criticità dell’edilizia giudiziari­a

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