Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Nella città dei Sassi domani la bella «Festa dei volontari»
Una serata dedicata ai ragazzi arrivati da tutta Italia che lavorano gratis per costruire l’evento: le loro storie, le loro motivazioni
Dall’accoglienza all’organizzazione degli eventi, dalla promozione sui social fino al controllo generale delle iniziative. Essere volontario per la Fondazione MateraBasilicata 2019, mentre in tutto il Paese il posto fisso resta lo scopo di una vita, sembra un azzardo. A sentire i diretti interessati, però, non è così. Da Milano e Torino fino a Matera professionisti, futuri avvocati, studenti universitari hanno scelto di seguire la sfida della città dei Sassi rimpolpando le fila dei volontari che domani a partire dalle 17 al Palasassi di Matera si racconteranno e descriveranno le loro esperienze, offrendo il volto riconoscibile di una delle voci più consistenti del progetto 2019.
Sarà una vera e propria festa affidata a Carlo Massarini, storico conduttore televisivo di
e poi di vari programmi dedicati alle nuove tecnologie, che conterà sul palco sulla presenza dell’attore lucano Rocco Papaleo e della pallavolista Consuelo Mangifesta che nella città dei Sassi rappresenta il simbolo della stagione dorata della disciplina sportiva con la storica formazione della Pvf. Sul palco, a partire dalle 19, si esibiranno la Krikka Reggae e la coppia Roy Paci - John Lui con il nuovo progetto L - Train. A Paolo Verri, direttore della Fondazione, spetterà il compito di presentare il Manifesto dei volontari e di descrivere i passaggi che hanno condotto alla vittoria e oggi alla organizzazione degli eventi del prossimo anno. La manifestazione sarà anticipata dalle 9 alle 17 dai murales di Caktus & Maria, DPC, Gods in Love e Daniele Geniale che lavoreranno insieme agli studenti del liceo artistico Levi e della scuola primaria Pascoli (plesso via Nitti).
Ma, ospiti a parte, il percorso verso il 2019 avrà questo 19 di febbraio la voce e i volti dei volontari che provengono da tutta Italia e da vicende personali differenti. Tutti hanno nel cuore almeno uno degli eventi di questi anni, quello che ha motivato la loro scelta. Da Materadio (in collaborazione con Radio3) fino al «Meno 1» del 19 gennaio scorso è stato un lungo itinerario di scambio soprattutto umano che non distingue fra nord e sud, Italia e Paesi stranieri.
Davide Valenti ha 48 anni e viene da Milano. Il suo colpo di fulmine con Matera risale al pe- riodo della candidatura ed è andato avanti nel tempo. «Per i miei primi 40 anni mi ero regalato una vacanza a Matera – spiega –. Mi sono subito innamorato della città e della Basilicata, e ho deciso di seguire il percorso per diventare volontario nel web team».
La materana Marina Gemma di anni ne ha 27 e studia giurisprudenza alla Cattolica di Milano, anche se da un po’ è tornata a Matera, la sua città d’origine. Il senso del volontariato lo descrive così: «Ha un valore quando torna più di quel che dai».
Da Torino alla Basilicata, il viaggio è stato lungo ma ne è valsa la pena, aggiunge Roberta Rietto, 23 anni, iscritta a Scienze internazionali con magistrale in Beni culturali. Sogna di lavorare per l’Unesco, e questa esperienza nella città già Patrimonio mondiale dal 1993, ha un valore del tutto particolare. «Alcuni colleghi di facoltà, originari della città, mi avevano parlato di Matera. Ho cominciato il volontariato in Fondazione e i materani mi hanno aperto il cuore». La battaglia personale del volontario materano Ruben Terlizzi, 36 anni, creatore di siti web nel settore turistico, è molto chiara, abbattere i luoghi comuni sul Sud che si lamenta sempre: «Un paio di anni fa ho scelto questa esperienza perché volevo dimostrare che basta impegnarsi in prima persona per dimostrare che lagnarsi non serve a niente».