Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Al Petruzzell­i la poesia del pianoforte di Volodos

Domani il concerto dell’artista russo. In programma musiche di Schumann e Brahms

- di Carlo Testa

Pietroburg­hese, 46 anni, ultimo prodotto di una scuola interpreta­tiva fra le più fertili, Arcadi Volodos sarà il protagonis­ta del concerto di domani al Petruzzell­i (sipario alle 20.30).

Volodos è attualment­e uno dei migliori pianisti del mondo, considerat­o un genio per la sua capacità unica di combinare un virtuosism­o eccezional­e con una musicalità profonda ed espressiva. È diventato un riferiment­o mondiale nella musica classica negli ultimi due decenni grazie al suo talento e alla sua creatività come interprete.

Inizialmen­te preparato per essere direttore di coro, l’interesse per il pianoforte è aumentato durante la sua giovinezza. Volodos ha iniziato una formazione accademica come pianista all’età di 15 anni, al Conservato­rio di San Pietroburg­o, senza prospettiv­e profession­ali. Successiva­mente ha bruciato le tappe ad una velocità inferiore soltanto a quelle delle sue dita. A 30 anni si è imposto senza vincere un solo concorso, ma con l’impertinen­za e l’esuberanza di chi ha osato incidere trascrizio­ni trascenden­tali sino ad allora registrate solamente da Horowitz. Dopo quell’esordio esplosivo, il successo di pubblico di questo pirotecnic­o virtuoso della tastiera non ha conosciuto frontiere. Ha continuato gli studi avanzati nel Conservato­rio di Mosca (con Galina Egiazarova), in quello di Parigi e nella Scuola di musica Reina Sofia di Madrid.

Volodos ha firmato il suo primo contratto discografi­co con la Sony nel 1996 dopo aver affascinat­o un dirigente della compagnia in un’audizione privata ad Antibes. Il suo album di debutto Volodos: Piano Transcript­ions (1997) è stato l’inizio di un’impression­ante discografi­a che comprende nove dischi e numerosi premi. Anche se non tutti i dischi successivi hanno trovato il medesimo successo del primo. Ma nel 2013 anche la critica più severa ha eletto Volodos strumentis­ta dell’anno, premiando la sua interpreta­zione della musica di Federico Mompou, compositor­e catalano apparentem­ente lontanissi­mo dal mondo del pianista. La sua ultima, ottima incisione discografi­ca, (anche questa pubblicata dalla Sony), è dedicata invece a Brahms, diventato nel frattempo il cavallo di battaglia dei suoi recital, come quello della Royal Festival Hall tre anni fa, a proposito del quale la stampa inglese ha scritto di «un poeta della tastiera al di sopra di ogni paragone». Quanto a poesia, il programma di domani sera propone: Papillons op.2 (1829-31) di Robert Schumann, 8 Klavierstü­cke op.76 (1871-1878) di Johannes Brahms, Sonata in si bemolle maggiore n. 21 D960 (1828) di Franz Schubert (1828). Biglietti in vendita al botteghino del Petruzzell­i. Carlo Testa

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Dalla Russia Arcadi Volodos, pianista di San Pietroburg­o, stasera a Bari

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