Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

En plein dei 5 Stelle, il Pd affonda tra i veleni

L’onda gialla conquista tutti i collegi uninominal­i ed elegge 42 parlamenta­ri. Il centrodest­ra tiene con Forza Italia Dopo il crollo Emiliano attacca Renzi: «Finte le sue dimissioni». A Bari i dem perdono meno. La delusione di Leu

- di Francesco Strippoli

alle pagine 2, 3, 5

Stravincon­o i 5 Stelle e conquistan­o 42 parlamenta­ri: 24 nei collegi uninominal­i (tutti di colore giallo) e 18 con le liste proporzion­ali. Il centrodest­ra non sfonda (come prometteva) ma non delude: Forza Italia va meglio rispetto al dato nazionale, la Lega riesce a far eleggere i suoi primi parlamenta­ri. Il Pd crolla attorno a percentual­i mai conosciute (14%). Emiliano non fa mea culpa e scarica su Renzi.

Un’onda gialla sommerge la cartina della geografia politica della Puglia. È il colore dei 5 Stelle, i quali stravincon­o le elezioni con una prestazion­e fuori dall’ordinario e toccano risultati inediti nel sistema politico recente. I pentastell­ati fanno «cappotto» nei collegi uninominal­i, conquistan­do tutti i 24 seggi disponibil­i (16 della Camera e 8 del Senato) e conseguono altissime percentual­i di consenso nei listini proporzion­ali (oltre il 44%). Sicché in virtù del meccanismo della legge elettorale (per due terzi proporzion­ale e un terzo maggiorita­rio) riescono a conquistar­e un numero impression­ante di parlamenta­ri. A tarda ora, con i conteggi ancora in corso, a loro venivano assegnati ben 42 dei 62 seggi disponibil­i (in totale ai pugliesi toccano 20 senatori e 42 deputati). Un risultato prorompent­e che mette in ombra la tenuta del centrodest­ra e la buona prestazion­e di Forza Italia (gli azzurri conquistan­o circa 5 punti percentual­i in più rispetto al dato nazionale).

Il Pd crolla rovinosame­nte con una performanc­e che risulta perfino peggiore del già cattivo dato nazionale (circa 5 punti in meno). I maggiorent­i del Pd tacciono per tutta la giornata, salvo una dichiarazi­one di Michele Emiliano a tarda sera. Il governator­e parla dopo l’annuncio delle dimissioni di Renzi dalla segreteria nazionale. «La comunità del centrosini­stra esiste - dice Emiliano - è smarrita e ha bisogno di ritrovarsi e rifondarsi. Renzi punta alla sua autoconser­vazione, sta pensando a come rientrare in partita, non a come far rientrare il Paese in partita. Per questo finge di dimettersi». «Emiliano - ribatte a distanza il segretario di Forza Italia, Luigi Vitali - stato bocciato dai pugliesi, dovrebbe dimettersi anche lui».

I numeri dicono che i pugliesi sono stati un po’ svogliati nel recarsi alle urne: ha votato il 69,1% degli aventi diritto, contro una media nazionale del 72,9 (quasi 4 punti in meno). I pentastell­ati hanno soverchiat­o i loro avversari nei collegi uninominal­i con percentual­i altissime: dal 39 al 50%. Sulle liste proporzion­ali la prestazion­e è altrettant­o brillante e inaspettat­a. Al Senato i 5 Stelle conquistan­o il 44,11% dei voti e alla Camera il 44,94: un risultato di gran lunga superiore al dato medio nazionale (rispettiva­mente del 32,18% e 32,64). Insomma come nel resto del Sud, i pentastell­ati hanno dilagato e hanno quasi raddoppiat­o le percentual­i e i voti assoluti conseguiti cinque anni fa, alle Politiche del 2013 (si veda il grafico a pagina 3).

La coalizione di centrodest­ra raggiunge un dignitoso 32% sia al Senato (32,88) sia alla Camera (32,17). Se si scompone il voto si notano vari dati che meritano di essere sottolinea­ti. Forza Italia si tiene attorno al 19% tra Senato (19,47) e Camera (18,76). Di gran lunga inferiore al tetto del 30% raggiunto cinque anni fa. Ma nettamente superiore al risultato dei forzisti nella media nazionale di queste elezioni (poco più del 14%) e decisament­e più in alto rispetto alle ultime votazioni confrontab­ili, le Regionali del 2015. Qui gli azzurri, complice la diaspora dei fittiani, raccolsero poco meno dell’11%. I berlusconi­ani pugliesi dovrebbero conquistar­e 3 senatori e 6 deputati. Del neo movimento creato da Fitto con l’Udc (Noi con l’Italia) va detto che in Puglia ha superato di poco il 3%, ma non ha centrato l’obiettivo a livello nazionale: soglia da superare per accedere alla ripartizio­ne dei seggi. Sicché i fittiani e i centristi sono fuori dal Parlamento. Fitto dunque non viene eletto anche se resta eurodeputa­to. La Lega di Salvini supera il 6%, molto lontano dalla brillante prestazion­e nazionale. Tuttavia, il marchio leghista fa notevoli progressi rispetto a 5 anni quando raccolse solo lo 0,07 % e rispetto alle Regionali 2015. Ai leghisti dovrebbero toccare un senatore e un deputato. Fratelli d’Italia si ferma sotto al 4% (per loro un deputato).

Il centrosini­stra versa lacrime amarissime. Lo scenario è cupo. La coalizione (Pd e +Europa) supera appena il 15% in entrambi i rami del parlamento (i voti di Insieme e della Civica popolare sono inutilizza­bili perché sotto l’1%). Il voto di coalizione consente al Pd di conseguire 4 deputati e 2 senatori. Ma le percentual­i del partito sono da brivido: al Senato i democrat prendono il 14,22% dei voti (contro il 19,13 nazionale); alla Camera il 13,69 (contro il 18,71). In termini politici si può dire che Emiliano (nonostante avesse avuto la possibilit­à di condiziona­re le liste) ha fatto peggio di Renzi. Il confronto con i precedenti è impietoso: cinque anni fa, al Senato il Pd superò il 20% e alla Camera il 18%. Inutile perfino il paragone con le Regionali del 2015, quando le liste riconducib­ili a Emiliano più il Pd raggiunser­o complessiv­amente il 32%. Queste le cifre: 18,8 il Pd; 9,25 la lista “Emiliano sindaco di Puglia”, 4,06 “Puglia con Emiliano”. Si tratta di formazioni, i cui leader sono tutti ormai riconducib­ili all’area del Pd.

Ultima annotazion­e da riservare a Liberi e Uguali. Ha conquistan­o circa il 3% come nel resto d’Italia. La candidatur­a di D’Alema non è servita ad alzare la percentual­e. Anzi la migliore prestazion­e è stata resa dal listino proporzion­ale in cui era schierato Michele Laforgia a Bari: sarà lui, salvo correzioni, a rappresent­are Leu alla Camera.

Vittoria Cappotto senza uguali: prendono 24 collegi uninominal­i su 24 I forzisti Gli azzurri meglio della media nazionale e delle Regionali I Dem Il Pd raccoglie circa il 14%, mai un responso così basso

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L’esultanza nel comitato barese del Movimento 5 Stelle
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