Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Flat tax contro reddito di cittadinanza
Ie il welfare.Da una parte c’è la coalizione condotta da Matteo Salvini che ha puntato tutto sull’introduzione della flat tax, strumento in grado «rimettere in moto il Paese, perché più denaro in tasca a famiglie e imprese genera più consumi»; dall’altra c’è M5S, che ha promesso un reddito di
cittadinanza per 9 milioni di italiani. l risultato delle urne fotografa un’Italia praticamente divisa in due. Con un centrodestra, a trazione leghista, predominante al Nord e i pentastellati guidati da Luigi Di Maio padroni. Una spaccatura che, peraltro, a ben vedere, significa anche due modi diversi di concepire la politica economica
Ma cosa prevedono, nello specifico, le proposte in questione? Se Forza Italia ha lanciato l’idea di una sola aliquota del 23%, la Lega vorrebbe scendere addirittura al 15. In linea generale il calo della pressione fiscale sarebbe introdotto «man mano che le condizioni dell’economia lo consentiranno». La flat tax, sempre secondo i suoi estimatori, «semplificherebbe il sistema, tagliando la selva di detrazioni, deduzioni e adempimenti». Come dire: un’idea programmatica che inciderebbe su diverse fasce sociali, dalle più basse alla media borghesia, per finire ai più ricchi e alle aziende.
Di contro la proposta di Di Maio & co. andrebbe a intervenire principalmente su chi un reddito non ce l’ha per niente. L’obbiettivo è allineare tutti (quantomeno) sopra la soglia di povertà. Come? «Una famiglia di quattro persone, per esempio, può arrivare a percepire anche 1950 euro al mese. Naturalmente esenti da tasse, ed esenti anche da pignoramenti. Posto che sarebbero previsti sgravi pure per le imprese disposte ad assumere chi ha il reddito di cittadinanza, dove sarebbero le coperture? I 16 miliardi annui necessari «non vengono da sanità, scuola o nuove tasse: abbiamo — spiega M5S — preferito cercare risorse da gioco d’azzardo, banche, compagnie petrolifere, grandi ricchezze e tagliare dai finanziamenti per i giornali o le spese della politica».