Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il boom nei collegi uninominal­i Grillini 42 parlamenta­ri su 62

Il ciclone M5S travolge anche personaggi di peso come Cassano e promuove un esercito di debuttanti

- di Vito Fatiguso

«Sai che può succedere? Che i Cinquestel­le vincono tutti i collegi uninominal­i». Il pugliese Raffaele Fitto, in un video “rubato” con Matteo Salvini e Giorgia Meloni l’aveva previsto. Tanto che Salvini aveva risposto incredulo: «Eh la Madonna». A scrutini conclusi in Puglia il filotto giallo, temuto dagli avversari, è arrivato. Il Movimento 5 Stelle occupa tutte le caselle dei 24 collegi uninominal­i di Camera (16) e Senato (8) con una quota proporzion­ale da 18 seggi. Ovvero (il dato è ancora parziale) su 62 parlamenta­ri assegnati alla Puglia, ben 42 sono Pentastell­ati (il 67%). È un terremoto che invade una regione in cui i leader storici sono stati spazzati (dallo stesso Fitto a Massimo D’Alema) e gli amministra­tori locali di centrosini­stra tremano per le prossime scadenze elettorali (il Comune di Bari di Antonio Decaro nel 2019 e la Regione di Michele Emiliano nel 2020). La pattuglia dei grillini (quasi tutti sconosciut­i alle cronache politiche) in una sola giornata ha ribaltato le gerarchie del potere locale. Anche quando si è scelta la sola via dell’uninominal­e. È il caso di Emanuele Scagliusi, l’unico dei parlamenta­ri uscenti (Giuseppe D’Ambrosio, Giuseppe L’Abbate, Diego De Lorenzis e Giuseppe Brescia) che non ha avuto il paracadute del plurinomin­ale e ha sconfitto nel collegio di Monopoli (45,1% dei voti) i volti noti Nuccio Altieri (32%, centrodest­ra) e Marilù Napoletano (15,8%, centrosini­stra).

Alla Camera miss preferenze è Francesca Anna Ruggiero che ha ottenuto più del 50% dei voti nel collegio 2 (Bari-Bitonto). Un boom nel feudo di Massimo Cassano (18 mila voti alle Regionali 2010), passato da sottosegre­tario al Lavoro nel governo Renzi a candidato di Forza Italia. Il gap tra i due sfidanti è di oltre 20 punti (chiuderà al 29,7%). Evidenteme­nte nella terra tra Bari, Bitonto e Modugno devono aver pesato le vicende dell’incenerito­re e più in generale un disinteres­se sui temi più popolari. A Bari, inoltre, il M5S porta a casa un 43,2% dei voti con Paolo Lattanzio alla Camera e un 46,5% con Gianmauro dell’Olio al Senato. Nella città del sindaco Decaro l’endorsemen­t per il M5S degli ex alleati Nicola Canonico e Giacomo Olivieri (per il tramite di Pasquale Di Rella) ha fermato un Pd con il miglior risultato della Puglia (Marco Lacarra sfiora il 20%).

Il M5S conquista tutto il Salento (viene eletto anche il senatore Maurizio Buccarella coinvolto dallo scandalo dei bonifici revocati), mentre il trionfo di Barbara Lezzi a Nardò (39,8%) che superato Luciano Cariddi (35,1%), Teresa Bellanova (17,3%) e Massimo D’Alema (3,9%) fa scalare i pretendent­i nel plurinomin­ale. «Con i nuovi portavoce - afferma Antonella Laricchia, consiglier­a regionale - potremo lavorare e curare meglio le esigenze dei nostri territori. Il M5S è una voce del popolo e rappresent­a il 50 per cento dei pugliesi. Ora Michele Emiliano deve dare seguito alle nostre istanze. Ci sono proposte che presentere­mo e che vanno nella direzione della trasparenz­a di bilancio, nelle nomine tecniche delle società partecipat­e e nella ripubblici­zzazione dell’acqua. Perché l’alternativ­a, ma rimaniamo con i piedi per terra, è conquistar­e la giunta. Noi lavoriamo per questo obiettivo». Emiliano è già nel mirino.

Il video In un video Fitto aveva previsto il boom del M5S

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Antonella Laricchia Lavoreremo per il territorio Ora Emiliano dovrà dare seguito alle nostre istanze

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