Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

IL CREPUSCOLO DELL’ELITE ROSSA

- di Leonardo Palmisano

Cos’è successo a Bari, in Puglia? Le elezioni fotografan­o lo spostament­o lungo e sostanzios­o dell’elettorato da un centro politico, il cosiddetto centrosini­stra, ad altri due. Nello stesso tempo, i più giovani non hanno votato il centrosini­stra ma hanno preferito le campagne elettorali più fisiche e/o più attive sul web. I flussi elettorali hanno rivelato come, chiunque si sia raccordato al Pd (Bonino&co.) o abbia chiamato da fuori il Pd a modificare le sue politiche (LeU a trazione MdP), non ha conseguito i risultati sperati. Evidenteme­nte quello zoccolo duro di elettori fedeli del centrosini­stra s’è smarrito per sempre. E a nulla sono valsi gli appelli dei padri nobili dell’Ulivo, D’Alema da una parte e Prodi dall’altra. Come privi di carisma sono apparsi i candidati locali e i giovani capi delle medesime liste. Una parte dell’elettorato non militante delle forze che hanno governato la Puglia si è risistemat­a comodament­e nei 5 Stelle. Un’altra parte, molto più risicata, ha scelto di non esprimere preferenza alcuna o di votare Potere al Popolo. È successo che il centrosini­stra e le sinistre che hanno collaborat­o con il Pd hanno deluso nel tempo, riducendos­i a macchine elettorali auto rappresent­ative, un po’ grottesche nel loro chiuso elitarismo. Questo ha portato gli elettori dalla delusione allo spostament­o silenzioso, a causa della inesistenz­a di vere sezioni di partito a sinistra. Uno spostament­o orientato dal Movimento 5 Stelle in cinque anni di governi altrui. In definitiva, gli elettori pugliesi sono cambiati e con essi la società. Non è cambiato il ceto politico del centrosini­stra, che si è ridotto per sopraggiun­ti limiti di età ed ha mostrato, perfino nei candidati più promettent­i, di essere orfano di prospettiv­e che non fossero appiattite sul mito del governo e della governabil­ità. Di conseguenz­a, i richiami locali all’unità con il Pd non consentira­nno neanche al Pd il recupero dei voti andati per tre motivi: l’esodo viene da lontano, già alle scorse regionali i 5 Stelle erano il primo partito barese; le operazioni di vertice senza più una base popolare sono meri balbettii; c’è un oggettivo bisogno di intercetta­re l’opposizion­e già presente nella società. Una nuova coalizione di centrosini­stra giungerebb­e oggi dietro i Cinque Stelle e dietro un centrodest­ra che vuole riprenders­i le sue piazze storiche come Bari. C’è, evidenteme­nte, necessità di altro. A sinistra più che altrove.

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