Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Fotografare il cibo è un’arte
Al di là delle facili condivisioni sui social, oggi fior di professionisti lavorano sul food Da Jodice a Sciosia come far venire l’acquolina anche se hai appena finito di mangiare
Ti appaiono sullo schermo alcuni pomodori in padella. Bella inquadratura, anche se il web è pieno di scatti simili che non meritano la tua attenzione. Eppure stavolta continui a guardare. Senti il profumo della polpa rossa che comincia a bollire. C’è inoltre quello strano luccichio che evoca certe atmosfere mattutine dei campi coltivati ricoperti di rugiada, col contadino che ha già iniziato la sua dura giornata. Comprendi allora che quell’istantanea è nata dal lavoro meditato di un esperto di food photography, attività essenzialmente finalizzata alla promozione dell’industria alimentare o del settore ristorazione.
Un mestiere qualificato e creativo che talvolta diventa arte, soprattutto quando riscopre nella terra feconda del Mezzogiorno le potenzialità “espressive” della genuina gastronomia. Ci sono fotografi meridionali che riescono a condensare nelle immagini non solo le emozioni dei sapori, ma addirittura le vocazioni locali legate ai prodotti.
Basta un frammento di realtà per cogliere il contesto, come i pesci sui banchi del mercato catturati dall’obiettivo del maestro Mimmo Jodice, che conservano nelle membra e negli occhi il travaglio del mare senza tempo. Un intreccio di sensazioni da cui ha tratto insegnamento Vittorio Sciosia, fotografo napoletano trapiantato a Londra, che in una “zuppa di polpo con scorza di limone” è riuscito a cogliere la solare frugalità che anima l’antica sapienza dei popoli rivieraschi.
Particolari in grado di illuminare quell’identità comune che trova i suoi punti di riferimento tra pentole e padelle. «Il cibo è fondamentale per la socialità e la convivialità», spiega Patrizia Varone, giornalista e ideatrice della rassegna Mediterraneo: fotografie tra terre e mare. «I prodotti di queste coste – aggiunge – sono stati e sono determinanti per realizzare preparati ormai tipici del Mare Nostrum, come gli agrumi e la pasta. Tanto che nel 2015 abbiamo dedicato una esposizione fotografica proprio al tema del cibo e dei mercati».
La food photography d’autore è dunque arricchita da una stratificazione di significati che travalica il messaggio della buona cucina. Senza però dimenticarlo. «L’obiettivo di una buona immagine di cibo – conclude la foto-artist partenopea Alessandra Farinelli – è farti venire l’acquolina in bocca nonostante tu abbia appena finito di mangiare».
Nuovi mestieri
Il food photography è attività essenzialmente finalizzata a promuovere l’industria alimentare o del settore in crescita della ristorazione