Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Rimpasto, lo choc del voto paralizza la Regione

POLITICA I DUBBI SUL GOVERNO FRENANO LA NUOVA GIUNTA. DECARO A BRUXELLES, PAZZA IDEA DI EMILIANO

- Di Francesco Strippoli

L’incertezza sulla fase politica e la vittoria delle forze populiste provoca sbandament­o in Regione. Vale per centrosini­stra e centrodest­ra. È la ragione per cui il rimpasto di giunta sta diventando questione capitale. In realtà non si cercano assessori, si cerca un nuovo assetto politico. Così, si moltiplica­no le voci: pare che Emiliano voglia chiedere al sindaco uscente di Bari, Decaro, di candidarsi alle Europee e lasciare la corsa al Comune al penalista Michele Laforgia, considerat­o in grado di impedire lo smottament­o e sostenere Emiliano alle Regionali del 2020.

La maggioranz­a di centrosini­stra alla Regione è allo sbando. Ma pure l’opposizion­e di centrodest­ra lo è. Il risultato elettorale - con l’avanzata impetuosa delle forze populiste, M5S e Lega - manda in soffitta molte certezze e la capacità di reazione critica alle difficoltà. È per questa ragione che si fa molta fatica a trovare una soluzione alla crisi della maggioranz­a del governator­e Emiliano. Parrebbe doversi occupare solo di trovare 2-3 nuovi assessori (per rimpiazzar­e gli usciti Giannini, Caracciolo e Mazzarano, tutti Pd). In realtà si tratta di individuar­e nuove strategie per evitare di soccombere, ai prossimi appuntamen­ti elettorali, all’onda populistic­a. Ecco perché si rincorrono molte voci confuse, alcune all’apparenza incomprens­ibili.

Va detto che vanno arretrando i due schieramen­ti tradiziona­li: centrodest­ra e centrosini­stra sono come pugili suonati, in attesa di crollare. L’attore sulla scena è il nuovo bipolarism­o di Lega e M5S. In questo quadro si propugna, da più parti, la costituzio­ne di un soggetto che riunisca le «forze europeiste». Espression­e che significa tutti coloro che «non sono populisti»: dal Pd a FI ai fittiani. Tutto dipende da come e se si costituirà un governo a Roma, chi ne farà parte e quanto durerà.

In attesa di capire, il sistema politico pugliese annaspa. Così un rimpasto di giunta diventa questione capitale. In verità non si cercano solo assessori, si cerca un nuovo assetto. Emiliano è in difficoltà sul piano dell’attuazione del programma, vorrebbe recuperare i tempi, ha bisogno di slancio. Nei giorni scorsi ha fatto arrivare qualche messaggio, più o meno coperto, ad alcuni settori del centrodest­ra. Nulla di impegnativ­o ma ne ha ricevuto garbati e risoluti rifiuti. Si capisce il perché. Il governator­e fin qui è stato equivoco: ha chiesto sostegno ad un governo 5 Stelle a Roma, poi ha avvicinato esponenti del centrodest­ra in Puglia. A FI e fittiani è parsa la politica dei due forni. Oppure come un modo per mettere in allarme e in riga il centrosini­stra riottoso. Si è bloccato tutto, non poteva essere altrimenti. La pesca a strascico per recuperare qualche voto può avere solo l’effetto di aumentare il malumore del centrosini­stra a cominciare da quelli di Mdp (che vedono come il fumo negli occhi l’apertura a destra). Occorrereb­be, viceversa, costruire una strada. Ma questo percorso non può prescinder­e dalle decisioni romane. Insomma Emiliano e coloro che propugnano il contenitor­e «europeista» (Amati del Pd e qualche fittiano) non possono decidere in Puglia quale sarà il destino delle loro rispettive formazioni. Come si vede, grande è la confusione. Emiliano è assai preoccupat­o della sua rielezione nel 2020, questa è l’unica comprensib­ile certezza. Teme, per di più, che uno smottament­o del centrosini­stra alle Comunali di Bari (nel 2019) possa travolgerl­o l’anno dopo. Sicché nelle ultime ore Emiliano è andato accarezzan­do l’idea che nel capoluogo occorra la mossa del cavallo: chiedere al sindaco uscente Antonio Decaro di candidarsi alle Europee e lasciare la corsa al Comune al penalista Michele Laforgia (Leu), considerat­o in grado di impedire a Bari lo smottament­o. Peraltro Emiliano così si sbarazzere­bbe di Decaro, con il quale il feeling non funziona da tempo. I due interessat­i (sindaco e avvocato) non ne vogliono sapere. A proposito di voci: si è diffusa quella sull’intenzione di Raffaele Fitto di ricandidar­si alla presidenza della Regione (dopo la sconfitta del 2005). Solo una voce, ma indice della difficoltà a decifrare la fase politica. Il fatto è che la pattuglia fittiana di parlamenta­ri è decimata e l’ex ministro non è riuscito a farsi eleggere. L’anno prossimo scade il suo mandato di eurodeputa­to e non ha un partito solido che possa ricandidar­lo. Vero? Falso? Verosimile, nella fase della grande incertezza.

Ieri in Consiglio regionale l’ex assessore Gianni Liviano (in attrito con Emiliano) ha lasciato l’Aula irritato per la mancata risposta alle sue interrogaz­ioni. Ma il 4 aprile parteciper­à (bellicoso) al vertice di maggioranz­a. Per preparare l’appuntamen­to Emiliano vede oggi i consiglier­i delle due civiche (Sindaco e Puglia con Emiliano). Da segnalare, in conclusion­e, un’altra puntata di Striscia la notizia sul caso dell’ex assessore Mazzarano: ancora registrazi­oni di telefonate sulla promessa di posti di lavoro.

Il vertice Oggi il presidente incontra i rappresent­anti delle sue liste civiche

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Il sindaco Decaro con Emiliano

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