Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Cade l’ultimo tabù di Emiliano
Regione Si lavora all’ingresso in giunta dell’ex schittulliano Morgante. Borraccino (SI) rifiuta la poltrona di assessore Il rimpasto ora, la rielezione nel 2020: il governatore apre ufficialmente al centrodestra
Cade ogni tabù. Michele Emiliano frantuma gli antichi steccati e per le prossime iniziative, anche elettorali, si rivolge a «tutte le forze politiche». «Bisogna guardare - dice il governatore - alle altre componenti della politica pugliese: il M5S o le aggregazioni civiche, anche quelle più vicine al centrodestra, per dare vita a progetti di governo che siano realizzabili». Intanto Mino Borraccino, consigliere di Sinistra Italiana, rifiuta un posto di assessore. E prende corpo la candidatura dell’ex schittulliano Luigi Morgante.
Cade ogni tabù. Michele Emiliano frantuma gli antichi steccati e per le prossime iniziative, anche elettorali, si rivolge a «tutte le forze politiche». «Bisogna guardare - dice il governatore - alle altre componenti della politica pugliese: il M5S o le aggregazioni civiche, anche quelle più vicine al centrodestra, per dare vita a progetti di governo che siano realizzabili. Altrimenti il centrosinistra rischia di avere una difficoltà elettorale e politica gravissima. Si chiuderebbe in una vecchia concezione: quella di rompere il centrodestra per vincere le elezioni». Il «partner preferito» di Emiliano è il M5S, ma «non c’è nulla di male se questo lavoro venisse fatto con le altre forze politiche». Il governatore ritiene che si debba unire la comunità pugliese «sul progetto di governo» (dunque un’alleanza di programma) e bisogna farlo aprendosi «sia ad alleanze con il M5S, sia con gli altri raggruppamenti politici». Fin qui le dichiarazioni, rese a margine di una conferenza stampa.
C’è da capire la natura e la finalità di quelle parole. Forse sono state pronunciate per condizionare la riunione di maggioranza del 4 aprile e provare ad allargare a componenti esterne il perimetro dell’alleanza di centrosinistra che l’ha eletto. Forse è la genuina convinzione che gli schemi del passato devono essere mandati in soffitta.
L’ipotesi Si lavora a un ingresso del centrista Morgante nel team degli assessori
Bisogna guardare al Movimento Cinque Stelle o anche ad aggregazioni come quelle vicine alla coalizione di centrodestra
Forse è la pura e semplice costruzione di un percorso per mettere in sicurezza la sua rielezione a governatore nel 2020, aggregando quanti più partiti possibile attorno al suo nome.
Probabilmente sono vere tutte tre le ipotesi descritte. Emiliano non ha deciso come affrontare la riunione del 4 aprile. Ma ha un problema concreto: dare alla Puglia un assessore tarantino, dopo le dimissioni di Michele Mazzarano e quelle più antiche di Gianni Liviano. Non ci sono molti nomi. Donato Pentassuglia è fuori gioco perché in attesa di processo per il caso Ilva. Resta solo Mino Borraccino (Sinistra italiana), il quale è però uscito dalla maggioranza pochi giorni fa, dopo che il governatore aveva installato l’ex parlamentare forzista Di Cagno Abbrescia al vertice di Acquedotto. Il governatore, nonostante tutto, nei giorni scorsi ha inviato un messaggero a Borraccino: è il pd Ruggero Mennea che con il tarantino intrattiene ottime relazioni personali.
Significa che Emiliano guarda a tutti, come ha detto ieri, ma vorrebbe prima di ogni cosa recuperare il perimetro del centrosinistra. Soprattutto, si badi, per prepararsi alle elezioni del 2020, dove non vorrebbe presentarsi con un nemico a sinistra. Ne ha ricevuto un brusco rifiuto. Borraccino, dopo aver letto le dichiarazioni di Emiliano, ha usato parole di fuoco: «La politica per il governatore - dice - è un vero e proprio mercato; non importa con chi e come, l’unico obiettivo è governare. Provo sdegno per tutto ciò. Chiediamo alle forze politiche di sinistra di prendere definitivamente le distanze da questo mercimonio politico». Se Borraccino non ci sta, resta un altro tarantino da considerare per l’eventuale posto da assessore: è il centrista Luigi Morgante, ex alfaniano, ora vicino a Beatrice Lorenzin. Il governatore proverà ad adoperare il ragionamento dell’«allargamento» per nominare assessore il centrista. Il compagno di gruppo di Morgante, Giannicola De Leonardis, ha respinto l’ipotesi della collaborazione con la giunta di Emiliano. Ma non è detto che i due restino assieme. Un netto rifiuto alle proposte arriva da FI. «Piuttosto che inventare pessime alchimie - dice il deputato Francesco Paolo Sisto è il caso di restituire la Puglia ai pugliesi».
Ieri pomeriggio si sono riuniti con il governatore i consiglieri regionali delle due liste Emiliano. C’erano Pisicchio, Pellegrino, Zinni e di Gioia (assenti giustificati Nunziante e Turco). A loro si è unito Mauro Vizzino, iscritto al gruppo di Mdp. Anche con lo- ro, il governatore ha riaffermato il concetto: «Occorre aprire il confronto a tutti, per sostenere questa fase e le prossime». Ossia le elezioni del 2020.