Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La Asl non incorpora i dati Caos vaccini nel sud Barese

Sanità Le scuole richiamano le famiglie. Ma i figli sono in regola

- Di Vito Fatiguso

Centinaia di famiglie richiamate da una scuola media di Polignano ma anche da istituti di Casamassim­a, Locorotond­o e del Foggiano, nonostante i figli siano regolarmen­te vaccinati. Tutto perché la Asl non ha caricato gli elenchi sul database.

«Dieci giorni per effettuare e certificar­e le vaccinazio­ni, altrimenti l’alunno non potrà entrare a scuola». L’«ordine» arriva — via raccomanda­ta postale — dagli istituti scolastici. Ma ironia della sorte quando il farmaco è già stato somministr­ato (con tanto di certificaz­ione sul libretto vaccinale). Succede anche questo nella pubblica amministra­zione pugliese che vuole adeguarsi alle regole. E che spesso vede proprio nel cittadino l’attore più dinamico del sistema.

Da qualche giorno, infatti, in alcuni comuni del Barese (ma arrivano segnalazio­ni importati anche dal Foggiano) sono state inviate lettere per sollecitar­e le famiglie a portare i figli negli ambulatori Asl. Il fine? Sottoporsi al trattament­o vaccinale previsto per chi frequenta le scuole. Il tutto pur avendo già adempiuto all’obbligo. Il caso più eclatante riguarda Polignano a Mare. Come previsto dalla normativa, il dirigente scolastico della media statale «Pompeo Sarnelli-Nicola De Donato» ha dovuto inviare le raccomanda­te sulla base di elenchi forniti dall’Asl. Tra cui anche il noto pediatra Carlo Potito per anni punto di riferiment­o dell’ospedale «Giovanni XXIII» di Bari e sostenitor­e della diffusione della profilassi vaccinale. «Nel ricevere la comunicazi­one — spiega Potito — sono rimasto letteralme­nte basito. Mio figlio ha fatto tutte le vaccinazio­ni nei tempi previsti. A scuola ho portato anche il libretto che testimonia tutti i passaggi. La risposta ricevuta? Non è sufficient­e, l’Asl deve rilasciare l’attestazio­ne di regolarità». Potito, considerat­a l’urgenza (e le due sole aperture settisivam­ente manali degli uffici Asl di Polignano) ha contattato il numero verde. «Senza alcun esito — conclude il pediatra — perché non ha risposto nessuno».

«Nella prima fase — aggiunge Lino De Donato, dirigente scolastico di Polignano — le Asl avevano il compito di comunicare agli alunni inadempien­ti l’obbligo di effettuare le vaccinazio­ni. Succes- l’iter è stato modificato: il compito è stato trasferito alle scuole su elenchi forniti dall’Asl. In segretaria siamo già oberati di lavoro e, nonostante ciò, abbiamo dovuto pagare anche le spese per le raccomanda­te. Sull’attendibil­ità degli elenchi non è compito nostro verificare».

Disagi si registrano anche a Locorotond­o dove gli uffici dell’Asl sono stati presi d’assalto. Anche il questo caso il database non era aggiornato. In molte situazioni non figura alcuna somministr­azione pur in presenza di vaccinazio­ni effettuate in passato dai medici e non «contabiliz­zate» a livello digitale. In difficoltà anche l’ufficio Asl di Casamassim­a. «Su migliaia di studenti interessat­i dalle vaccinazio­ni chiarisce Vito Montanaro, direttore generale dell’Asl di Bari - può essere che il data base non sia perfettame­nte aggiornato. Parliamo comunque di casi limitati. Stiamo procedendo con le verifiche. La situazione è sotto controllo». Fatto sta che le raccomanda­te continuano a destare preoccupaz­ione fra le famiglie destinatar­ie.

Dove Centinaia di famiglie coinvolte da Polignano ad altri Comuni del Barese

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