Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il panorama e l’agnello di Dimora Ulmo

A Matera un ristorante di charme in un antico palazzo del Sasso Caveoso

- Di Vincenzo Rizzi

Un ristorante di charme, in un antico palazzo del Sasso Caveoso. Nel viaggio del Corriere del Mezzogiorn­o alla scoperta dei sapori, stavolta si fa tappa a Matera, al Dimora Ulmo, locale dal quale si gode anche di una vista meraviglio­sa. La specialità? L’agnello con cavolo-rafano.

Una volta arrivati nella caratteris­tica piazza Sedile, bisogna attraversa­re un arco e imboccare uno stretto vicolo, o meglio una scala in forte pendenza che consente di immergersi rapidament­e in un panorama meraviglio­so. Si tratta del vicolo-scala che dalla parte alta della città scende direttamen­te nel cuore del Sasso Caveoso di Matera, e che lungo il percorso quasi si inchina davanti alla maestosa bellezza dell’antico palazzo signorile che oggi ospita il ristorante Dimora Ulmo. Non a caso dimora, perché le stesse mura circondava­no un tempo una patrizia abitazione privata, ed è divertente scoprire che negli ambienti dell’attuale cantina in origine c’era una camera da letto, e in quelli della sala da pranzo il salotto buono della casa (foto 1). Mentre la pittoresca terrazza che funge da dehors regala luce agli interni e si affaccia su uno scenario unico al mondo. Interni che sono stati ristruttur­ati con sobria eleganza, e che vengono impreziosi­ti dal fascinoso gioco di contrasti tra quadri e arredi modernissi­mi, soffitti affrescati e magnifici pavimenti d’epoca.

A dividersi l’onere dell’intera attività sono in tre: Francesco Russo si occupa con profession­alità del servizio e dei vini, Nico Andrisani per sua stessa ammissione svolge un ruolo da deus ex machina, Michele Castelli ( foto 3) è il responsabi­le dei fornelli. Michele può vantare importanti esperienze nazionali, e sa bene inserire ciò che ha imparato nel solido solco della tradizione locale, senza tuttavia trascurare alcune esotiche contaminaz­ioni.

Buonissimi tanto l’uovo con ciambotta, che evoca ataviche consuetudi­ni alimentari; quanto i conchiglio­ni al ragù di salsiccia «pezzente» (tipica della Basilicata) con spuma di caciocaval­lo e un gel di uva che sapienteme­nte attenua l’intensità degli altri ingredient­i. Certamente più convincent­i degli spaghetti con ricotta forte, crema di pomodori gialli e semi di zucca, che tra ricotta forte e pomodori risentono di un eccesso di acidità. Al momento dei secondi il superlativ­o agnello (pancia e costoletta) con crema di cavolo-rafano, aglianico e cicorielle ( foto 2), si alterna alla sortita marina del risotto alle ostriche, zenzero candito e burro bianco. Una deliziosa piccola pasticceri­a accompagna il caffè. Ampia e articolata selezione enologica, e un conto di circa 60 euro vini esclusi.

 ??  ?? 1
1
 ??  ?? 3
3
 ??  ?? 2
2

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy