Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Acquedotto, il libro dei veleni Spunta Di Cagno Abbrescia Loizzo lo gela: non è invitato
Imbarazzo all’incontro per il libro su Aqp Il presidente non invitato dall’esponente Pd
Imbarazzo, inquietudine, sorrisi di circostanza. Ma, soprattutto, l’ennesima puntata del polverone sollevato dalla nomina da parte del governatore Michele Emiliano di Simeone Di Cagno Abbrescia (ex sindaco di Bari, area centrodestra) a presidente dell’Acquedotto pugliese. Durante la presentazione di un libro sull’Aqp e il servizio idrico integrato tenuta dal presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo (Pd), Di Cagno Abbrescia si è presentato in sala ma si è dovuto accomodare in prima fila in quanto non invitato a un appuntamento che comunque riguardava il suo ente. Gelido Loizzo: «Perché non era al tavolo? La sua presenza non era prevista».
BARI Galeotto fu il libro di Mimma Gattulli e Paola Silvestri dal titolo L’Acquedotto pubblico pugliese nel Servizio Idrico Integrato. Riflessioni
storico giuridiche. Ma a trionfare non è l’amore. A materializzarsi, nella sala Guaccero in cui il presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo presenta il volume che inaugura la collana editoriale Leggi la
Puglia, è il fantasma della crisi interna al Pd culminata nella minaccia di dimissioni del presidente della giunta, Michele Emiliano. Succede che Simeone Di Cagno Abbrescia si presenti alla conferenza stampa indetta da Loizzo. Ex parlamentare del Popolo della Libertà e già sindaco di Bari del centrodestra, Di Cagno Abbrescia è fresco di nomina per volere proprio di Emiliano alla guida dell’Acquedotto pugliese. Nomina contestata proprio in casa Pd. Il presidente di Aqp siede in prima fila. Il presidente del Consiglio regionale fa come non ci fosse. «Non era prevista la sua presenza», taglia corto Loizzo. Al tavolo della presentazione l’amministrativista Marida Dentamaro, invitata come esperta della materia, toglie tutti dall’imbarazzo e gli porge un saluto. «Abbiamo saputo che c’era questa presentazione – getta acqua sul fuoco Di Cagno Abbrescia - riteniamo che dovunque si parli di acqua occorre essere presenti». Appunto, dovunque si parli d’acqua, tanto più in Regione che è proprietaria delle azioni di Aqp Spa.
Fu sgarbo? «Non siamo stati invitati, ma non credo ci siano problemi. C’è una collaborazione totale con la Regione – chiosa il presidente di Aqp che poi vira su «un libro tecnico-giuridico molto interessante». Se da una parte il libro di Gattulli e Silvestri, entrambe avvocate, è utile soprattutto a districarsi nella selva normativa che avvolge la storia del più grande acquedotto d’Europa, dall’altra la rappresentazione plastica delle divisioni interne alla maggioranza è utile a capire come il futuro prossimo dell’Aqp non sia di facile programmazione, né gestione. Loizzo chiarisce: «L’Aqp è e resterà pubblico. Ogni tanto il presidente Emiliano torna sulla questione, ma lui lo fa in maniera propagandistica. Non si privatizza, nessuno ce l’ha in testa».
La rete idrica dovrebbe quindi restare saldamente in
L’ex sindaco «Quando ci sono eventi che riguardano l’acqua mi sembra necessario essere presenti»
mano pubblica, quelle della Regione. La linea politica del futuro riguarda, invece, la scadenza del 2021 quando la gestione del servizio idrico integrato potrebbe essere immessa sul mercato. D’altrondelo ricorda Dentamaro – la Puglia è un unicum in Italia ad avere avuto un affidamento giuridico di gestione ed esercizio. Il termine del 2021, secondo le autrici del libro, non sarebbe, però, perentorio. La Regione attende il parere dell’Anac. «L’auspicio è che questa risposta – conclude Mario Loizzo - orienti le decisioni future».