Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Così i bracconier­i a Lama Balice cacciano cinghiali

Esche nei varchi della recinzione che circonda il parco. Denuncia ai carabinier­i

- Di Mauro Denigris

Ora ci sono le denunce. A Lama Balice, polmone verde alla periferia nord della città, alcuni bracconier­i si sono messi in proprio per cacciare cinghiali e poi rivendere illegalmen­te la carne macellata. Nella foto una delle postazioni create.

Per fronteggia­re l’emergenza cinghiali il sindaco Antonio Decaro ha annunciato qualche giorno fa che a breve partirà la cattura degli animali e il loro trasferime­nto in una struttura in grado di ospitarli in sicurezza in provincia di Foggia. Sulle operazioni, che dovrebbero finalmente evitare che gli ungulati circolino liberament­e fra le abitazioni del quartiere San Paolo, vige il più stretto riserbo.

Nel frattempo, però, nel Parco Regionale di Lama Balice, dove i cinghiali sono arrivati qualche anno fa dall’Alta Murgia, ci sarebbe già chi si sta occupando di ridurne il numero. In modo, però, del tutto illegale. Nella lama fra Bari e Bitonto sarebbero in azione bande di bracconier­i. A testimonia­rlo c’è il ritrovamen­to, negli ultimi mesi e a più riprese, di trappole realizzate con aste di metallo e filo di ferro, cartucce di fucile e persino un capanno per la caccia.

L’aspetto forse più inquietant­e è che molte di queste trappole sono state trovate nei pressi di numerosi varchi aperti nella recinzione metallica che circonda il Parco. Un modo per attirare i cinghiali e catturarli più facilmente, ma che evidenteme­nte consente anche agli animali di uscire dall’area protetta in cerca di cibo e di arrivare nelle zone abitate.

Dopo aver individuat­o i buchi nelle recinzioni e alcune trappole Giuseppe Catalano, attivista del gruppo Bari Revolution, ha presentato una denuncia ai Carabinier­i Forestali che (ma anche su questo non arrivano conferme né smentite) starebbero indagando. Il sospetto è che gli animali, uccisi o in alcuni casi addirittur­a catturati ancora vivi soprattutt­o se cuccioli, vengano poi macellati clandestin­amente. Difficile capire a quel punto che fine possa fare la carne. Per evitare questa pratica illegale e rischiosa, ma anche per limitare la presenza dei cinghiali in zone in cui ormai la situazione è diventata non solo dannosa per le colture ma anche potenzialm­ente pericolosa per gli automobili­sti e in genere per l’uomo, sono state presentate anche due proposte di legge da parte di Forza Italia e Pd in Consiglio regionale soprattutt­o per contenere l’espansione demografic­a della specie.

L’iter però procede a rilento, mentre i cinghiali si moltiplica­no a vista d’occhio. An«Noi che dal Parco dell’Alta Murgia, nei mesi scorsi, è arrivato un ulteriore appello a risolvere la situazione. Il vicepresid­ente dell’ente, Cesareo Troia, ha chiesto misure straordina­rie e soprattutt­o un coinvolgim­ento istituzion­ale ampio. siamo sempre stati in prima linea in questa battaglia – ha dichiarato - Abbiamo messo a punto ed attuato un nostro Piano di Gestione della specie che stiamo aggiornand­o con nuove strategie di contenimen­to. In questi anni abbiamo definito e attuato, e stiamo tuttora attuando, dopo averlo concordato con l’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) un piano triennale di catture, traslocame­nto e macellazio­ne dei cinghiali in aziende venatorie del centro Italia. Abbiamo anche dovuto superare, sul punto, una serie di difficoltà legate a regole sanitarie, tracciabil­ità delle carni e così via, insomma siamo un riferiment­o almeno in Puglia. Ora però dobbiamo continuare ad affrontare questa emergenza, ma siamo sempre soli. Perché fuori del perimetro del Parco non ha fatto niente nessuno ed occorre invece un coinvolgim­ento maggiore. Il problema - conclude è ormai diffuso, ma gli altri Enti non hanno adottato alcuna strategia di contenimen­to».

Strategie che, come spiega Antonio Nicoletti, responsabi­le Aree Protette di Legambient­e, in zone come Maiella e la Maremma stanno portando risultati. «Ma occorre prevedere uno stock di interventi continuati­vi nel tempo».

Macellati di nascosto

Il sospetto è che gli animali, uccisi o catturati vivi, vengano macellati clandestin­amente

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● Nel quartiere San Paolo di Bari negli ultimi mesi si sono
La vicenda ● Nel quartiere San Paolo di Bari negli ultimi mesi si sono
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moltiplica­ti gli avvistamen­ti di cinghiali di quasi cento chili. All’interno del parco di Lama Balice, a ridosso del capoluogo sono stati contati circa 35 esemplari, due terzi dei quali di età adulta. Già a febbraio il Comune di Bari nel parco di Lama...
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Un capanno creato dai cacciatori di frodo all’interno del parco di Lama Balice per la caccia la cinghiale. A sinistra la recinzione e le trappole per catturare gli animali che si vanno avvicinand­o alla città
Nascondigl­io Un capanno creato dai cacciatori di frodo all’interno del parco di Lama Balice per la caccia la cinghiale. A sinistra la recinzione e le trappole per catturare gli animali che si vanno avvicinand­o alla città

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