Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La pallida partita già profetizzata da uno striscione
«Con il rivale assente non c’è nessun mordente». Profetico lo striscione issato dai tifosi del Foggia prima del derby con il Bari.
«Con il rivale assente, non c’è nessun mordente». Uno striscione issato dai tifosi foggiani (c’erano solo loro allo Zaccheria) è stato profetico: 90 minuti più sei di recupero sono stati di una monotonia unica, alla faccia delle pagine scritte da cantori antichi sui derby, «infuocati, emozionanti, combattuti». Niente. Ritmo blando da una parte e dall’altra, poche azioni da rete. Un pareggio che non poteva essere altro che pareggio. Una partita da ritmo ballo-mattonella, in cui anche gli allenatori Stroppa e Grosso si sono inseriti benissimo, non agitandosi più di tanto. Effetti del primo caldo o segni anticipati di rassegnazione? Diagnosi difficile.
Il Foggia (dieci e lode ai tifosi per la coreografia e la partecipazione sugli spalti) non ha tratto giovamento dal fattore campo, non pungendo in attacco con il duo Mazzeo e Nicastro. Ha avuto un atteggiamento più offensivo, ma è stato giusto un atteggiamento. Il Bari ha giocato di rimessa, con qualche ripartenza discretamente interpretata. Grosso ha schierato Nené centrale con licenza di avanzare e ha effettuato i soliti cambiamenti nella formazione, un “tic” che raramente paga nel calcio.
E ora? Alla vigilia, Stroppa aveva dichiarato: «Dobbiamo pensare di poterle vincere tutte». Pensarlo ancora non guasterebbe. Grosso non si era espresso, ma di certo aveva lo stesso obiettivo. Deve continuare ad averlo: la serie B resta un campionato dove tutto è possibile.