Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Emergenza in centro Rubinetti a secco se non c’è l’autoclave
Dopo i quartieri periferici, adesso anche i residenti in zone più nobili della città devono fare i conti con la mancanza di acqua. Dai primi giorni di marzo, dopo un breve periodo di alti e bassi, tutto il murattiano sta facendo i conti con i rubinetti a secco. Via Piccinni, via Sparano, via Cairoli, via Abate Gimma, via Calefati, via Andrea da Bari, corso Vittorio Emanuele e via dicendo. Per chi non ha l’autoclave a pianoterra, da quasi una settimana l’acqua è diventata un miraggio.
Ma, si sa, se il problema comincia a colpire e interessare le classi più abbienti, il rumore della protesta sale e raggiunge così i piani alti. O almeno è quanto stanno cercando di fare i consiglieri comunali del centrodestra. Intanto, le cause del problema. Uno su tutti, la diminuzione della pressione decisa dall’Acquedotto pugliese all’inizio dello scorso autunno, quando gli invasi che servono la rete idrica pugliese si sono mostrati miseramente secchi e vuoti. A distanza di un paio di mesi, grazie alle piogge invernali, la pressione è stata leggermente aumentata, ma non è ancora tornata ai livelli standard ai quali gli utenti sono stati abituati. Così, se l’autoclave non è a piano terra, o peggio non c’è proprio, chi abita ai piani superiori si ritrova con i rubinetti completamente a secco.
In molti condomini si sta correndo ai ripari montando ex novo le autoclavi o mettendone di nuove a pianoterra. Non tutti, però, hanno le disponibilità economiche per poterlo fare e il problema diventa quindi emergenza. Le forze di opposizione in Consiglio comunale ne hanno fatto un cavallo di battaglia e hanno già fatto affiggere manifesti in tutta la città. Tra i consiglieri in prima linea c’è anche Giuseppe Carrieri, avvocato, il cui studio si trova in un palazzo in via Piccinni, uno dei tanti rimasti a secco. «Sono centinaia le famiglie che affrontano da lungo tempo questo problema e l’innalzamento della pressione non è bastato a risolverlo – spiega Carrieri -. Il Comune non intende intervenire per la sistemazione delle autoclavi nei palazzi dove i residenti non hanno i soldi per poterlo fare. C’è stato un primo incontro informale con Simeone Di Cagno Abbrescia (ex sindaco di centrodestra di Bari nominato da Michele Emiliano presidente del cda di Acquedotto pugliese, ndr) e potrebbe esserci la possibilità che provveda in tal senso l’Aqp rateizzando i costi in bolletta in 3-4 anni».
Non in tutti i palazzi ci sono gli spazi sufficienti a sistemare un’autoclave nell’androne o, comunque, in uno spazio al pianoterra. «Ci sarebbero altre soluzioni – aggiunge Carrieri - come far arrivare l’acqua dall’Albania – che ne è molto ricca – o costruire dei dissalatori».