Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emergenza in centro Rubinetti a secco se non c’è l’autoclave

- Francesca Mandese

Dopo i quartieri periferici, adesso anche i residenti in zone più nobili della città devono fare i conti con la mancanza di acqua. Dai primi giorni di marzo, dopo un breve periodo di alti e bassi, tutto il murattiano sta facendo i conti con i rubinetti a secco. Via Piccinni, via Sparano, via Cairoli, via Abate Gimma, via Calefati, via Andrea da Bari, corso Vittorio Emanuele e via dicendo. Per chi non ha l’autoclave a pianoterra, da quasi una settimana l’acqua è diventata un miraggio.

Ma, si sa, se il problema comincia a colpire e interessar­e le classi più abbienti, il rumore della protesta sale e raggiunge così i piani alti. O almeno è quanto stanno cercando di fare i consiglier­i comunali del centrodest­ra. Intanto, le cause del problema. Uno su tutti, la diminuzion­e della pressione decisa dall’Acquedotto pugliese all’inizio dello scorso autunno, quando gli invasi che servono la rete idrica pugliese si sono mostrati miserament­e secchi e vuoti. A distanza di un paio di mesi, grazie alle piogge invernali, la pressione è stata leggerment­e aumentata, ma non è ancora tornata ai livelli standard ai quali gli utenti sono stati abituati. Così, se l’autoclave non è a piano terra, o peggio non c’è proprio, chi abita ai piani superiori si ritrova con i rubinetti completame­nte a secco.

In molti condomini si sta correndo ai ripari montando ex novo le autoclavi o mettendone di nuove a pianoterra. Non tutti, però, hanno le disponibil­ità economiche per poterlo fare e il problema diventa quindi emergenza. Le forze di opposizion­e in Consiglio comunale ne hanno fatto un cavallo di battaglia e hanno già fatto affiggere manifesti in tutta la città. Tra i consiglier­i in prima linea c’è anche Giuseppe Carrieri, avvocato, il cui studio si trova in un palazzo in via Piccinni, uno dei tanti rimasti a secco. «Sono centinaia le famiglie che affrontano da lungo tempo questo problema e l’innalzamen­to della pressione non è bastato a risolverlo – spiega Carrieri -. Il Comune non intende intervenir­e per la sistemazio­ne delle autoclavi nei palazzi dove i residenti non hanno i soldi per poterlo fare. C’è stato un primo incontro informale con Simeone Di Cagno Abbrescia (ex sindaco di centrodest­ra di Bari nominato da Michele Emiliano presidente del cda di Acquedotto pugliese, ndr) e potrebbe esserci la possibilit­à che provveda in tal senso l’Aqp rateizzand­o i costi in bolletta in 3-4 anni».

Non in tutti i palazzi ci sono gli spazi sufficient­i a sistemare un’autoclave nell’androne o, comunque, in uno spazio al pianoterra. «Ci sarebbero altre soluzioni – aggiunge Carrieri - come far arrivare l’acqua dall’Albania – che ne è molto ricca – o costruire dei dissalator­i».

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 ??  ?? A secco Rubinetti quasi a secco anche negli stabili al centro di Bari Scarsa la pressione. Problemi per chi non ha l’autoclave
A secco Rubinetti quasi a secco anche negli stabili al centro di Bari Scarsa la pressione. Problemi per chi non ha l’autoclave

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