Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Pd-M5S, il fronte si sposta in Puglia
Politica Emiliano torna alla carica: «Spero che arrivi questa bella notizia». E lavora per aprire la sua giunta A Roma i tentativi di formare un governo, a Bari le mediazioni per l’intesa alla Regione
Michele Emiliano spera nell’accordo con i 5 Stelle a Roma. Se l’operazione avesse successo, si disporrebbe a favorire l’ingresso dei pentastellati nella sua giunta: i mediatori sono al lavoro. Intanto, il partito discute sulla possibile apertura di un confronto con i 5 Stelle. Francesco Boccia è del tutto favorevole. E il renziano Marco Lacarra non chiude la porta.
Da un lato spera, dall’altro tratta. A Roma fa il tifo (e si adopera) per un governo con i 5 Stelle. A Bari telefona ai mediatori che lo tengono collegato al mondo dei pentastellati. Michele Emiliano fa gli scongiuri in vista della riunione della direzione del Pd che il 3 maggio dovrà decidere se andare al confronto con Di Maio. La sua posizione è nota: favorevole ad aprire il confronto e a sostenere un esecutivo con i pentastellati. «Il governo serve - dichiara Emiliano - e io mi auguro che la Direzione dia finalmente questa bella notizia all’Italia e a tutti coloro che ci hanno sempre creduto. Tra questi ci sono anch’io». Il governatore auspica che l’eventuale governo Pd-M5S tenga conto delle questioni «che riguardano la Puglia», ossia gasdotto Tap e vicenda Ilva. E che l’esecutivo accolga «le posizioni di mediazione proposte da noi»: spostamento del gasdotto e decarbonizzazione del Siderurgico. Tema sul quale ha avuto ieri un altro violento scontro polemico con i ministri che procedono nel negoziato sulla vendita («non sono più legittimati dopo le elezioni»). Emiliano crede nella trattativa con Di Maio e ha sempre lavorato a stabilire relazioni fruttuose con i pentastellati. Ad avvio della legislatura, nel 2015, provò a inserire nella sua giunta tre consigliere del M5S. Ora sembra pronto a ripetere il gesto, se a Roma si chiudesse l’intesa per il governo. Emiliano otterrebbe di allargare la base della sua maggioranza e potrebbe aspirare a replicare lo schema nelle Regionali del 2020, confidando nella caduta della proclamata autosufficienza grillina. Un disegno molto ambizioso, non è detto che riesca. Ad ogni modo, Emiliano eviterà questa volta di farsi rispondere con un rumoroso diniego, come successo nel 2015, quando le tre consigliere pentastellate rifiutarono perfino di farsi notificare i decreti di nomina ad assessore. Il governatore conta su alcuni fidati mediatori che tengono i contatti con i 5 Stelle. Se si farà l’intesa a Roma, aprirà le porte della sua giunta. Ma solo se sarà certo che l’incarico sarà accettato. Finora i 5 Stelle gli hanno manifestato ostilità. Ma se cambia lo scenario a Roma - confidano gli uomini di Emiliano - muterà anche l’atteggiamento dei 5 Stelle in Puglia.