Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La doppia festa al Villaggio di Coldiretti
Rimodulati i fondi per l’agricoltura. E già alla prima giornata è boom di presenze
Pace fatta tra il governatore Michele Emiliano e la Coldiretti nel giorno dell’inaugurazione del Villaggio sul lungomare di Bari che richiamerà, in questo weekend, circa 500 mila presenze. La Regione rimodulerà le risorse stanziate all’interno del Programma di sviluppo rurale 2014-2020. Intanto la prima giornata del Villaggio della Coldiretti ha riscosso un grande successo di partecipazione.
Pace fatta tra Coldiretti e BARI il governatore Michele Emiliano: la Regione rimodulerà le risorse stanziate all’interno del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, che così come concepito in prima battuta, secondo l’associazione dei coltivatori diretti, lascerebbe senza incentivi 4 mila giovani imprenditori. Il percorso non sarà semplice, ma la volontà politica di Emiliano, dopo il duro confronto delle scorse settimane e la seguente pacificazione, è chiara.
E così non poteva che essere in una giornata di festa per l’agricoltura pugliese e del Mezzogiorno. Nel primo dei tre giorni dell’“Open day dell’agricoltura italiana” (si concluderà domani), il lungomare Augusto Imperatore è assalito da migliaia di persone che, tra il caldo afoso e una insolita foschia, si accalcano curiose in ogni angolo della mega fattoria allestita da Coldiretti. Un percorso di un chilometro e mezzo colorato da un tripudio di bandiere gialle. Prodotti biologici e a chilometri zero, stand dove si presentano al pubblico le eccellenze agricole che si distinguono nei processi di innovazione, una stalla con gli esemplari tipici del bestiame pugliese, gli immancabili corner dedicati alle degustazioni. Si prevedono nei tre giorni della manifestazione oltre 500 mila presenze.
Sterili le polemiche sul traffico. Un evento del genere è concepito per andare dritto al cuore di una città, in mezzo alla gente. «Non siamo qui – chiosa dal palco Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti – per cercare alleanze politiche. La nostra unica alleanza è con i consumatori». Nel parterre ci sono anche Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro delle Politiche agricole e oggi presidente della Fondazione Univerde, e Mario Oliverio, presidente della giunta regionale della Calabria. «Questo Psr non rappresenta più – afferma Emiliano nel suo intervento - la visione del futuro della Puglia. Nella vita bisogna soffrire il cambiamento, soffrirlo senza cedere al panico, alla difficoltà del momento. Sul definanziamento dei Gal (Gruppi di azione locale, ndr) si può provare, ma non ci possiamo andare con la prepotenza perché hanno già i soldi in mano, ci dobbiamo andare con l’educon cazione. Probabilmente abbiamo bisogno di rinegoziare alcuni passaggi, come è già avvenuto negli anni passati. I Gal hanno rimesso già 50 milioni nel Psr e siamo riusciti a utilizzarli diversamente. Ci riproveremo anche questa volta». «L’agricoltura – spiega Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti - può offrire opportunità occupazionali, sia a chi cerca un lavoro stabile alla guida di una azienda, sia per chi vuole cogliere la possibilità di una esperienza di lavoro stagionale a contatto la natura. L’allargamento dei confini tradizionali dell’attività agricola offre oggi grandi spazi per la creatività e le idee innovative, dal campo alla tavola».
Nel biennio 2016-2017 in Italia 30 mila giovani hanno presentato domanda per l’insediamento in agricoltura dei Psr dell’Unione Europea, il 61% sono del Sud, 4.540 le domande presentate dai giovani pugliesi. E camminando tra gli stand, infatti, la vivacità e il fermento di un ritorno epocale all’agricoltura è tangibile. C’è Bernardino Nardelli, 30enne di Conversano, che con ha prodotto un ketchup biologico al 100% ed è riuscito a venderlo agli americani, da New York al Texas. C’è Stefania Cannone che produce micro ortaggi, dalla rucola alla borragine, dalle cime di rapa al cavolo rosso, dai ravanelli alle lenticchie, rari e utilizzati soprattutto da grandi chef e food blogger: le sue piantine hanno livelli di vitamine cinque volte superiori rispetto alle piante adulte. Dal nord Italia è giunta Carla Maria Recchia, che con uno speciale drone combatte i parassiti nei campi di mais. E, ancora, dispositivi elettronici che controllano i movimenti delle mucche al pascolo e i «fiori buoni da mangiare» di Tiziana De Febbo. Una delle novità è che, secondo le statistiche, di questi giovani uno su quattro non ha una famiglia agricola alle spalle, ma c’è una iniezione di forze nuove che vengono da altri settori ed esperienze. Braccia, ma soprattutto menti rubate dall’agricoltura.
La rimodulazione
Emiliano ha assicurato la revisione del Piano di sviluppo rurale
E tutti cantano vittoria