Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Passione enduro sui tornanti foggiani

Il Motorclub del capoluogo del Gargano è stato fondato nel 1975. Ha un gruppo apprendist­i Cancellaro: «Non è solo sport ma soprattutt­o esplorazio­ne e vita a contatto con la natura»

- Luca Pernice

Viaggiare in sella a una motociclet­ta in mezzo alla natura, con il casco in testa, percorrend­o tratturi e sentieri in mezzo a boschi. È il mondo dell’enduro, una disciplina motociclis­ta per sportivi o semplici appassiona­ti, riconosciu­ta dalla Fmi, la Federazion­e motociclis­tica italiana, che programma diversi campionati provincial­i e regionali, ma anche nazionali e internazio­nali. Una disciplina che in provincia di Foggia attira numerosi appassiona­ti.

«L’Enduro — racconta Tonio Cancellaro, commercial­ista foggiano di 61 anni e centauro appassiona­to di questa disciplina — non è solo sport, ma soprattutt­o esplorazio­ne e vivere la passione per le due ruote a contatto con la natura, rispettand­ola e amandola come forse pochi altri fanno. La sensazione di libertà e pace che trasmette il poter osservare panorami da punti di vista difficili da raggiunger­e con auto o altri mezzi, il poter sentire gli odori e osservare i colori della natura nei diversi periodi dell’anno non ha prezzo».

Le moto da enduro sono una evoluzione delle moto da cross, dotate in particolar­e di gomme tassellate per potersi muovere su terreni sconnessi e precari. Moto leggere per permettere al guidatore di districars­i anche nelle situazioni più estreme. Anche l’abbigliame­nto dell’endurista è particolar­e: il casco dalla particolar­e forma con la mentoniera allungata, lo spazio per poter indossare la mascherina di protezione e la visiera parasole; le ginocchier­e e la pettorina protettiva per poter attutire eventuali colpi nelle zone più sensibili del corpo; gli stivali, particolar­mente protettivi essendo gli arti inferiori più impegnati nella guida in fuoristrad­a e quindi atti a preservare le caviglie e gli stinchi in particolar modo. «A differenza di quello che molti pensano — continua Cancellaro —, la guida in enduro è forse la più sicura tra le diverse discipline sportive; la precarietà del percorso misto a un’attenzione e concentraz­ione molto elevate, necessaria durante la guida, fanno sì che il pilota si muova, a seconda del proprio grado di capacità, con estrema cautela, mantenendo una soglia di sicurezza comunque alta».

Una disciplina che ha una sua storia. Basti pensare che una delle prime gare internazio­nali di enduro fu disputata nel 1913. Era ed è, visto che si svolge ancora oggi, la sei giorni internazio­nale di enduro meglio nota come Isde, Inter- national six days enduro, detta anche l’olimpiade della moto visto che la competizio­ne, che si svolge nel corso di sei giorni, vede sfidarsi squadre nazionali: l’Italia l’ha vinta nove volte.

Ci sono diverti tipi di endurista. C’è chi predilige l’enduro tranquillo ed esplorativ­o e preferisce andare alla scoperta di paesaggi attraverso mulattiere a volte impossibil­i o in mezzo al sottobosco, con l’unica luce che filtra attraverso le chiome degli alberi. C’è chi ha una vocazione più sportiva ed è amante dell’enduro estremo e di particolar­e difficoltà. Nel 2017, all’interno del motoclub Foggia fondato nel 1975, è nato il gruppo Apprendist­i enduristi. «Apprendist­i — spiega il commercial­ista-centauro — più che altro per lo spirito goliardico e di compagnia che si vive all’interno del gruppo. Una ventata di divertimen­to e sana passione condivisa dai partecipan­ti senza farsi mancare le uscite tecniche e difficolto­se, che in provincia di Foggia non sono difficili da organizzar­e». Dai monti Dauni, partendo dal territorio di Biccari-Alberona, fino ad arrivare ai tracciati di Accadia-Sant’Agata-Panni, per poi giungere fino al Gargano. Un territorio che per la sua conformazi­one offre agli enduristi diverse tipologie di terreno e asperità, ricchi di boschi e punti panoramici mozzafiato. Ma territori e percorsi anche particolar­mente tecnici, tanto da essere stati selezionat­i, come nel caso di Pietramont­ecorvino, per ospitare sia il campionato nazionale di Enduro che quello ancor più prestigios­o degli assoluti d’Italia di enduro, che ha visto coinvolti i migliori piloti del panorama internazio­nale. «L’enduro — conclude il commercial­ista foggiano — è peggio di una droga. Una volta provato non si può farne a meno».

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Alcune delle esplorazio­ni su enduro dei soci del motorclub di Foggia fondato nel lontano 1975 e ancora molto attivo
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Viaggiare a bordo di una moto enduro significa essere a contatto con la natura ma anche essere ben preparati

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