Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Estate al fresco Importante pulire e controllare l’impianto di aria condizionata
Non basta tenere puliti i filtri prima di ricominciare a utilizzarla È importante anche sapere quando accenderla e spegnerla, aiuta a tenere sotto osservazione i consumi ed evita dolori e malanni
Arriva l’estate e come sempre gli automobilisti devono correre ai ripari per difendersi dal caldo. Sotto il sole, infatti, le temperature all’interno dell’abitacolo possono anche superare i quaranta gradi. Ecco quindi che occorre verificare lo stato dell’aria condizionata prima di mettersi sulla strada per un lungo viaggio.
Essenziale per il buon funzionamento del condizionatore è il filtro dell’aria condizionata, un dispositivo atto a depurare l’aria dalle particelle solide in sospensione, come le polveri, che deve essere sostituito ogni due anni o al massimo ogni 30 mila chilometri. Il climatizzatore, manuale o automatico, ha però la caratteristica di aumentare notevolmente i consumi. Con un uso intelligente e qualche minimo accorgimento è possibile godere di tutti i suoi vantaggi, in termini di soldi e anche di salute. Per prima cosa, non accendere immediatamente l’aria condizionata. Entrando in un’auto che magari è rimasta posteggiata sotto il sole, per prima cosa ovviamente si devono aprire entrambe le portiere o abbassare i finestrini in modo da creare una lieve corrente che, già dopo pochi secondi, farà abbassare la temperatura. Una volta acceso il motore meglio far partire solo la ventola e, solo dopo due minuti, far girare il climatizzatore a potenza ridotta, per poi aumentarne la potenza fino al livello desiderato. Altro consiglio è quello di regolare le bocchette di ventilazione per una diffusione uniforme. Se in un ambiente la temperatura dell’aria all’altezza del capo differisce sensibilmente da quella prossima agli arti inferiori, gli occupanti possono provare una sensazione sgradevole. La differenza di temperatura tra capo e arti inferiori dev’essere al massimo di tre gradi, oltre si comincia a percepire disagio. Le bocchette dell’aria non vanno orientate verso viso, petto e stomaco, ma su parabrezza, finestrini e con cautela sui piedi. L’uso scorretto dell’ aria condizionata può causare il classico colpo di freddo. Può esporci a diversi rischi: dal banale mal di gola alla congiuntivite fino a raffreddore, bronchite e addirittura polmonite. Per non parlare di noiosi guai ai muscoli, come per esempio il famoso torcicollo o dolori articolari e addominali, problemi intestinali e mal di testa.
Un’altra indicazione da seguire è quella di spegnere l’aria condizionata qualche minuto prima di arrivare a destinazione, lasciando accesa però la ventola perché elimina l’umidità. Per il risparmio e per la salute. Durante i tragitti quotidiani, negli ultimi due minuti di viaggio l’aria condizionata si può tranquillamente spegnere. Beninteso, non la ventola, che va tenuta accesa. In un viaggio di venti minuti, è il 10% di tempo e di risparmio. Disattivando il tasto della climatizzazione, per i successivi 30 secondi continua a uscire aria fredda, mentre per i restanti secondi la naturale sensazione di refrigerio data dalla ventilazione annullerà il disagio dovuto al caldo. Oltre al risparmio, va tenuto conto del vantaggio per la salute perché con questo gesto si riduce notevolmente lo stress dello sbalzo di temperatura dall’interno all’esterno quando poi, una volta arrivati, si apre la portiera.