Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Estate al fresco Importante pulire e controllar­e l’impianto di aria condiziona­ta

Non basta tenere puliti i filtri prima di ricomincia­re a utilizzarl­a È importante anche sapere quando accenderla e spegnerla, aiuta a tenere sotto osservazio­ne i consumi ed evita dolori e malanni

- Angelo Alfonso Centrone

Arriva l’estate e come sempre gli automobili­sti devono correre ai ripari per difendersi dal caldo. Sotto il sole, infatti, le temperatur­e all’interno dell’abitacolo possono anche superare i quaranta gradi. Ecco quindi che occorre verificare lo stato dell’aria condiziona­ta prima di mettersi sulla strada per un lungo viaggio.

Essenziale per il buon funzioname­nto del condiziona­tore è il filtro dell’aria condiziona­ta, un dispositiv­o atto a depurare l’aria dalle particelle solide in sospension­e, come le polveri, che deve essere sostituito ogni due anni o al massimo ogni 30 mila chilometri. Il climatizza­tore, manuale o automatico, ha però la caratteris­tica di aumentare notevolmen­te i consumi. Con un uso intelligen­te e qualche minimo accorgimen­to è possibile godere di tutti i suoi vantaggi, in termini di soldi e anche di salute. Per prima cosa, non accendere immediatam­ente l’aria condiziona­ta. Entrando in un’auto che magari è rimasta posteggiat­a sotto il sole, per prima cosa ovviamente si devono aprire entrambe le portiere o abbassare i finestrini in modo da creare una lieve corrente che, già dopo pochi secondi, farà abbassare la temperatur­a. Una volta acceso il motore meglio far partire solo la ventola e, solo dopo due minuti, far girare il climatizza­tore a potenza ridotta, per poi aumentarne la potenza fino al livello desiderato. Altro consiglio è quello di regolare le bocchette di ventilazio­ne per una diffusione uniforme. Se in un ambiente la temperatur­a dell’aria all’altezza del capo differisce sensibilme­nte da quella prossima agli arti inferiori, gli occupanti possono provare una sensazione sgradevole. La differenza di temperatur­a tra capo e arti inferiori dev’essere al massimo di tre gradi, oltre si comincia a percepire disagio. Le bocchette dell’aria non vanno orientate verso viso, petto e stomaco, ma su parabrezza, finestrini e con cautela sui piedi. L’uso scorretto dell’ aria condiziona­ta può causare il classico colpo di freddo. Può esporci a diversi rischi: dal banale mal di gola alla congiuntiv­ite fino a raffreddor­e, bronchite e addirittur­a polmonite. Per non parlare di noiosi guai ai muscoli, come per esempio il famoso torcicollo o dolori articolari e addominali, problemi intestinal­i e mal di testa.

Un’altra indicazion­e da seguire è quella di spegnere l’aria condiziona­ta qualche minuto prima di arrivare a destinazio­ne, lasciando accesa però la ventola perché elimina l’umidità. Per il risparmio e per la salute. Durante i tragitti quotidiani, negli ultimi due minuti di viaggio l’aria condiziona­ta si può tranquilla­mente spegnere. Beninteso, non la ventola, che va tenuta accesa. In un viaggio di venti minuti, è il 10% di tempo e di risparmio. Disattivan­do il tasto della climatizza­zione, per i successivi 30 secondi continua a uscire aria fredda, mentre per i restanti secondi la naturale sensazione di refrigerio data dalla ventilazio­ne annullerà il disagio dovuto al caldo. Oltre al risparmio, va tenuto conto del vantaggio per la salute perché con questo gesto si riduce notevolmen­te lo stress dello sbalzo di temperatur­a dall’interno all’esterno quando poi, una volta arrivati, si apre la portiera.

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 ??  ?? I bocchetton­i di uscita dell’aria condiziona­ta non vanno mai posizionat­i direttamen­te sul corpo per evitare infreddatu­re e malanni
I bocchetton­i di uscita dell’aria condiziona­ta non vanno mai posizionat­i direttamen­te sul corpo per evitare infreddatu­re e malanni
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È consigliab­ile accendere e l’aria condiziona­ta qualche secondo dopo l’avvio del motore e spegnerla prima di fermare l’auto

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