Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Giustizia nella tendopoli, i penalisti fermi per 3 giorni
Tribunale Sciopero dal 25 giugno. Decaro oggi da Bonafede
Gli avvocati penalisti di tutta Italia saranno a Bari per portare la propria vicinanza alla situazione di emergenza che sta vivendo la giustizia penale barese, costretta da più di due settimane in una tendopoli dopo la dichiarazione di inagibilità del palazzo di via Nazariantz. È scaduta ieri intanto l’indagine di mercato per la ricerca di un immobile che racchiuda tutti gli uffici penali in una sede unica, pur se provvisoria. Questa mattina intanto il sindaco Decaro è stato convocato a Roma dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. L’incontro con il Ministro è fissato per le 11.30.
Stop alle udienze in tutta Italia. Gli avvocati penalisti si asterranno dal lavoro come gesto di solidarietà per la grave emergenza giustizia che sta vivendo la città di Bari. È dal 28 maggio scorso che magistrati e avvocati lavorano in una tendopoli allestita nel parcheggio del Palagiustizia di via Nazariantz, dichiarato inagibile. In attesa che venga individuata una sede provvisoria che riunisca tutti gli uffici penali. Il presidente nazionale dell’Unione Camere Penali, Beniamino Migliucci, ha partecipato ieri all’assemblea della Camera Penale di Bari e ha annunciato tre giorni di astensione nazionale nei giorni 25, 26 e 27 giugno. In una di queste giornate, probabilmente il 26, si terrà a Bari una manifestazione nazionale. «È un fatto che deve riguardare la coscienza sociale dell’intero Paese - ha detto Migliucci - perché è una situazione di negata giustizia per i cittadini».
Si conoscerà a breve l’esito della ricerca di mercato (scaduta ieri) avviata dal ministero per individuare un immobile in grado di accogliere provvisoriamente gli uffici penali. Al momento - emerge da indiscrezioni - pare siano state presentate quattro offerte: l’ex sede della commissione tributaria, il complesso Agorà in via Fanelli, un immobile di oltre 10 mila metri quadri in via Caduti di tutte le guerre e la cittadella Guardia di finanza al rione San Paolo. Il sindaco Decaro è stato convocato questa mattina a Roma dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, mentre ieri sera negli uffici di via Arenula si è tenuta una riunione per discutere dell’edilizia giudiziaria barese. Finora comunque nessun passo avanti è stato fatto per evitare la «frammentarietà» della giustizia penale. Per questa ragione il presidente degli avvocati di Bari, Giovanni Stefanì, ieri ha abbandonato il tavolo della Conferenza permanente riunita in Corte di Appello: all’ordine del giorno c’era l’organizzazione del trasloco nell’ex sede distaccata di Modugno. «Era solo una riunione tecnica e burocratica. Si trattava di decidere solo le questioni logistiche verso quella soluzione che noi avversiamo - ha detto Stefanì - e cioè di frammentare ulteriormente gli uffici». La giustizia penale dovrebbe essere trasferita momentaneamente in un immobile di via Brigata Bari e nell’ex sede distaccata di Modugno. «Noi insistiamo sulla decretazione d’urgenza - ha aggiunto il presidente - il ministero non ci ha ancora risposto, nonostante stamani (ieri, ndr) si sia tenuta la prima riunione del consiglio dei Ministri alla quale non ci risulta che il tema sia stato posto. Per questa ragione - ha proseguito il presidente - ho ritenuto di non partecipare ad una riunione dove hanno ulterior- mente aumentato la frammentazione degli uffici. Ho preferito essere presente all’assemblea indetta dai colleghi penalisti, insieme ai quali continuiamo la battaglia contro l’ulteriore frazionamento degli uffici giudiziari in otto sedi, sostenendo, al contrario, la necessità di una decretazione d’urgenza per individuare e requisire quanto prima un immobile in città adeguato alle necessità degli operatori della giustizia e dei cittadini».
Su proposta del presidente della Camera Penale di Bari, Gaetano Sassanelli, si terrà oggi un sit-in di protesta in Prefettura con richiesta di incontro con il prefetto. «Siamo riusciti a rendere nazionale questa emergenza - ha detto Sassanelli - ma finora non è cambiato nulla. Anzi ci sono indicazioni che vanno in senso inverso e che dicono di procedere nella direzione di Modugno. Anche se tutti, avvocati e magistrati, hanno spiegato che è una soluzione fallimentare per il funzionamento della giustizia».
"Gaetano Sassanelli Andare a Modugno sarebbe fallimentare per il funzionamento della giustizia
"Giovanni Stefanì Siamo contro il frazionamento degli uffici giudiziari, occorre trovare una sede unica