Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

QUANDO LA FACCIA SBARAGLIA I SOCIAL

Amministra­tive al microscopi­o

- di Michele Cozzi

Si vedrà tra due settimane, con il turno di ballottagg­io, il reale equilibrio a livello amministra­tivo tra le forze politiche pugliesi. Ma tra le tendenze in atto (la frenata vistosa del M5S, il centrodest­ra a trazione leghista, lo smottament­o di fondo del Pd) emerge in Puglia la resurrezio­ne, quasi inaspettat­a, di personaggi locali, con un profilo politico chiaro, con una storia personale che va oltre le dinamiche dei partiti oppure l’ossessione social.

Basti pensare, tra gli altri casi, a Barletta, con l’elezione al primo turno di Mino Cannito, medico, conosciuto e radicato sul territorio, che è stato in grado di mettere insieme una lista civica trasversal­e. Oppure ad Acquaviva delle Fonti, il percorso politico di Davide Carlucci, sindaco uscente, che giunge al ballottagg­io dopo essere stato scaricato dal Pd, contribuen­do alla nascita, con altri candidati, di un polo civico che rappresent­a una novità delle ultime amministra­tive.

Due casi specifici di un progetto politico che va oltre la tradiziona­le contrappos­izione tra destra e sinistra. E che testimonia­no come a livello locale la storia personale dei candidati, la loro capacità di costruire alleanze andando “oltre” gli schemi tradiziona­li, riesca a mitigare e contrastar­e il peso massiccio e invasivo dei social. Che hanno un effetto evidente nell’orientamen­to dell’opinione pubblica delle elezioni nazionali, ma molto meno in quelle locali. Nelle amministra­tive il contatto faccia a faccia, la conoscenza e affidabili­tà dei candidati, la capacità di parlare dei problemi del giardino di dietro casa, conservano per l’elettorato un peso fondamenta­le. Dinanzi a queste dinamiche l’uso disinvolto del web non sembra sufficient­e.

Per il resto, emerge, innanzitut­to a Brindisi, una sorta di ritorno al passato, allo schema centrodest­ra-centrosini­stra (staccati Lega e M5S). Così come è sorprenden­te il risultato di Conversano dove arrivano al ballottagg­io un candidato del Pd e uno di Leu. Conversano come una piccola Stalingrad­o. Un’anomalia di carattere nazionale per una sinistra in crisi.

Le amministra­tive hanno una loro storia specifica. In cui le dinamiche nazionali spesso vengono contraddet­te. Accade nelle democrazie mature, quando con le elezioni locali o di medio termine, l’elettorato invia messaggi alla politica nazionale. E si riprende margini di libertà che sembrano incrinare le tendenze nazionali.

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