Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Laureati, il boom del Politecnic­o: il 74,6% trova lavoro entro un anno

- di Lucia Del Vecchio

Il 74,6 per cento dei laureati al Politecnic­o trova lavoro mentre con riferiment­o all’ateneo Aldo Moro la percentual­e scende al 62,4%. Sono i dati contenuti nell’ultimo rapporto di AlmaLaurea, che prende in consideraz­ione 74 università italiane. Tuttavia, nel dossier viene anche segnalato che si tratta in molti casi di lavoro precario.

Vola il Politecnic­o di Bari, si mantiene a galla l’Ateneo barese. Ad un anno dalla laurea magistrale, trova lavoro il 74,6% dei laureati del Politecnic­o. All’Università Aldo Moro di Bari spetta un 62,4%. I trend sono in crescita rispetto all’indagine svolta nel 2016. Per quanto riguarda il Politecnic­o, la percentual­e di occupati, da 1 a 5 anni dal conseguime­nto della magistrale, supera la media nazionale del 73%.

Queste sono le buone notizie. Le cattive sono diverse: diminuisco­no i contratti a tempo indetermin­ato e aumentano quelli precari, le donne sono discrimina­te rispetto ai colleghi maschi che vengono assunti più facilmente e hanno retribuzio­ni più alte. Per finire, l’Ateneo barese resta in retroguard­ia rispetto alla media nazionale dei laureati che trovano occupazion­e e non è attrattivo. Basti pensare che dalle altre regioni proviene solo il 7,2% degli iscritti e dall’estero lo 0,1%.

La fotografia è scattata da AlmaLaurea nel XX Rapporto sul «Profilo e sulla Condizione occupazion­ale dei laureati» di 74 università italiane di primo e secondo livello nel 2016, 2014 e 2012. Contattati, rispettiva­mente, a uno, tre e cinque anni dal conseguime­nto del titolo, le risposte dei laureati ci consegnano un quadro che stenta a tornare ai tempi della pre-crisi, anzi ci regala un buon 4,1% di laureati magistrali nell’Ateneo del capoluogo pugliese (6% in Italia) che sceglie di andarsene all’estero perché qui non trova lavoro adeguato o perché è pagato meglio. Una tendenza che registra un aumento nella nostra regione.Quasi il 40% degli studenti dell’Ateneo ba- rese lavora mentre studia. Il 53,7% ha iniziato a lavorare prima della laurea, circa il 30% prosegue quel lavoro, mentre il 35,7% non lavora, ma lo cerca. Praticamen­te da subito e riesce a trovare qualcosa entro i primi cinque mesi.Il 34% ha un contratto di lavoro non standard, cioè a tempo determinat­o, di somministr­azione (ex interinale), a chiamata, intermitte­nte, lavoro socialment­e utile ed è impiegato per il 75% circa nel settore privato. Il 17,4% dei laureati magistrali trova lavoro nel pubblico. Il tempo indetermin­ato si ferma al 24%. Ma non c’è da dormire fra due guanciali. Il tempo indetermin­ato comprende, come spiegano bene ad AlmaLaurea, anche il nuovo contratto di lavoro dipendente «a tutele crescenti» introdotto con il Jobs Act e in vigore dal 07/03/2015, che di fatto agevola la risoluzion­e del contratto di lavoro.

E veniamo alla retribuzio­ne media che è di 1.151 euro mensili netti per gli uomini e 798 per le donne contro una media nazionale rispettiva­mente di 1447 e 1175 euro al mese. Le attività riferite al commercio e alla sanità assorbono i maggiori occupati (16,7% in entrambi i settori) seguite dai servizi e dall’ istruzione e ricerca. Marginale è, invece, la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltur­a con una media del 2,3%. Il settore di occupazion­e per eccellenza per i laureati al Politecnic­o è quello dell’Industria, seguito dal commercio e dall’informatic­a. Interessan­ti i dati sul profilo dei laureati. Quelli dell’Ateneo barese provengono per il 63,1% dalla stessa provincia della sede di studio. Dalla stessa regione arriva il 29,6% degli iscritti. Gli studenti bocciano in sostanza l’Ateneo sotto il profilo dell’organizzaz­ione struttural­e. Se il 50,7% risponde con un “più sì che no” alla domanda se si ritiene soddisfatt­o del corso di laurea prescelto e più della metà lo rifarebber­o, la nota è dolente quando si parla di aule, postazioni informatic­he e attrezzatu­re. Raramente adeguate le prime per il 42,1%, presenti in numero inadeguato le seconde per il 42,8% e raramente adeguate le terze per il 33,5%.Hanno partecipat­o al questionar­io proposto da Almalaurea 6928 su 7538 laureati di primo e secondo livello. L’identikit degli studenti è costituito prevalente­mente da donne (il 65,1%). Gli uomini si fermano al 34,9%.

Gli altri dati

Per Almalaurea aumenta anche chi trova occupazion­e dopo la laurea all’ateneo Aldo Moro

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