Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Amtab, cercasi nuova sede «Ma deve essere in centro»
L’azienda scarta immobili di cui già dispone che sarebbero a costo zero
Troppo piccola l’attuale sede. Troppo inadeguata per dipendenti e utenti. Con le cronache recenti che ricordano le lunghe code formatesi all’esterno e tenute a bada con transenne e servizio d’ordine. E anche a colpi di lamentele dei palazzi circostanti per il fragoroso vociare di primo mattino. Perché dentro non c’è mai posto per tutti. E poi ancora l’assenza di bagni pubblici per l’utenza e delle più basilari condizioni di sicurezza. Anche in caso di fuga. Da questi parti qualche volta la modulistica è stata completata anche sui tavolini all’aperto. Detto così sembrerebbe un altro caso stile Palagiustizia. Ma questa volta i protagonisti non sono né gli avvocati e né i magistrati. Ma semplici dipendenti e cittadini della mobilità, quelli alle prese con i rinnovi di abbonamenti per la sosta e per il trasporto pubblico locale.
Anche all’Amtab di Bari arriva l’emergenza uffici dopo la decisione di abbandonare la sede centrale di via Fornari, in locazione e a due passi dall’Ateneo. E da troppo tempo ritenuta ormai insufficiente. Nelle scorse settimane l’azienda partecipata del Comune ha provato a trovare una soluzione con una ricerca di mercato abbastanza stringente: un locale al piano terra da 100 metri quadri, con altri aggiuntivi 50 metri quadri di interrato e dotato di servizi igienici. Ma soprattutto localizzato a non oltre 500 metri di distanza dalla centralissima piazza Moro. Roba insomma da rompicapo. E non a caso la ricerca è andata poi deserta.
Alla scadenza dei termini non è arrivata alcuna candidatura, nonostante la miriade di locali sfitti in tutto il centro città e il periodo non proprio d’oro per il mercato degli immobili commerciali. «Ci riproveremo, abbiamo bisogno di un ufficio più grande e collocato nel quartiere murattiano» ribadisce il direttore generale dell’azienda, Francesco Lucibello. Ma in realtà all’Amtab basterebbe guardare in casa propria per trovare un’adeguata e immediata soluzione strutturale. E soprattutto a costo zero.
Da diversi mesi infatti, grazie ai lavori di ammodernamento e ampliamento, l’azienda dispone dei locali al piano terra del Polipark, l’autosilo multipiano attiguo al Policlinico, e candidato a diventare il quarto park and ride cittadino. Al piano terra ci sono ampi spazi già adattati a sale di attesa e provvisti di servizi igienici e senza barriere architettoniche. E per nulla irraggiungibili perché se la mission aziendale è quella di favorire la mobilità collettiva ed ecosostenibile, non si può pretendere poi che gli uffici siano necessariamente nel cuore del centro città. Il Polipark è facilmente raggiungibile n anche con mezzi pubblici come bus (la linea E) e treni Fal, in pochissimi minuti e a tariffe convenienti. Soluzioni ideali quindi anche per chi ha necessità di recarsi agli sportelli per il disbrigo delle pratiche su contrassegni, pass zona a sosta regolamentata, agevolazioni tariffarie e abbonamenti. Incombenze che capitano al massimo due volte all’anno e quindi il problema della distanza dal centro città appare abbastanza intollerabile e per nulla invalicabile. «Ma in quei locali abbiamo in progettazione un bar e di una tavola calda» annuncia Lucibello. Spegnendo sul nascere ogni possibile soluzione a costo zero.
L‘ipotesi Polipark
Tra le soluzioni più comode ci sarebbe il Polipark, già nella disponibilità dell’Amtab