Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Mare illegale duemila volte
Giovedì l’inaugurazione. Piscina e pedana le due novità Legambiente diffonde i dati sui reati nelle zone costiere: duemila gli illeciti commessi, meno solo della Campania
Mentre Bari si accinge a festeggiare giovedì la riapertura della spiaggia di Torre Quetta, la Goletta Verde di Legambiente mette al secondo posto la Puglia nella classifica nazionale dei reati sulle zone costiere. Duemila gli illeciti contestati.
Il countdown deve essere bloccato perché, causa maltempo, l’inaugurazione ufficiale (inizialmente prevista per oggi) slitterà al prossimo giovedì. Non è ancora ufficiale, ma la decisione è stata presa. Ancora un po’ di pazienza, quindi, per chi non vede l’ora di godere dei nuovi servizi della spiaggia cittadina di Torre Quetta. I lavori sono in via di ultimazione. Grandissima attesa per la piscina d’acqua dolce, vera novità dell’anno, insieme alla Sea Track Tobea, la passerella che faciliterà l’accesso in mare alle persone diversamente abili.
Ma procediamo con ordine. Tutto pronto o quasi per la piscina prefabbricata, la vasca da dodici metri per sei montata nell’area a sud del lido. Dotata di regolare impianto di filtraggio delle acque, vi saranno organizzati al mattino corsi di nuoto per i più piccoli. Grazie a una particolare attrezzatura, anche la piscina sarà facilmente accessibile per le persone con difficoltà motorie. «Vogliamo che tutti possano godersi il mare e la spiaggia senza limitazioni», aveva detto giorni fa uno dei nuovi gestori della spiaggia, Rosa Modugno della società «Il Veliero» che, dell’abbattimento di ogni barriera architettonica a Torre Quetta, ne ha fatto un punto d’onore.
In questa direzione va l’installazione della speciale passerella alimentata a energia solare che, grazie alla sedia montata su due binari, faciliterà l’accesso in acqua a chi si muove in carrozzina. L’impianto possiede anche un serbatoio d’acqua dolce che consentirà, dopo l’immersione in mare, di potersi lavare dalla salsedine. Ultimi dettagli anche per l’area dedicata ai cani e ai loro padroni. «Ci sarà spazio anche per lavare il proprio animale – ha dichiarato Antonio Bugna, l’architetto che ha curato l’allestimento della spiaggia -, compresa un’area per farli correre e giocare».
Il bianco sarà il colore predominante (inizialmente si era pensato al bianco e al rosso - i colori del capoluogo pugliese -, ma la sovrintendenza non lo ha permesso): bianchi gli ombrelloni e bianchi i tavolini, così come i pannelli in legno che coprono i bagni chimici. Qualche libertà i gestori dei chioschetti potranno prendersela con i colori delle sedie: nero, marrone o grigio antracite quelli consigliati. Dislocato per tutta l’area, poi, un percorso fitness, con attrezzature utilizzabili anche grazie all’ausilio di uno spe- ciale istruttore virtuale consultabile grazie a una app per cellulare. Potenziati i giochini per bambini, compresi quelli per i piccoli affetti da disabilità. Allestiti anche spazi di coworking dislocati per tutta l’area, con tavoli e sedute per chi vorrà anche lavorare godendosi la vista del mare cittadino. Tutta la zona sarà coperta da wi-fi gratuito.
Tra le idee anche quella dell’utilizzo della spiaggia – tempo permettendo – in inverno: «Bari fino a dicembre mantiene un clima accettabile», commenta Rosa di Modugno. Insomma, ancora un po’ di pazienza e i nuovi servizi saranno accessibili a tutti. «La collaborazione con i privati è fondamentale per dare di più ai cittadini», commenta l’assessore comunale alle Attività Produttive Carla Palone, che si sofferma sulla questione sicurezza: «Hanno completato l’impianto con dodici telecamere collegate direttamente alla questura, in modo che i baresi possano godersi la spiaggia in tranquillità».
Non possono nulla, le telecamere, però, sull’inquinamento delle acque e del suolo, che pone la Puglia al secondo posto nella classifica del mare illegale. Presentata dalla campagna Mare Monstrum 2018 di Legambiente, in occasione della partenza di Goletta Verde (che sarà in Puglia dal 23 luglio), la classifica racconta di 2,226 persone denunciate e arrestate in Puglia e di 759 (pari al 12,3 per cento del totale nazionale) sequestri effettuati dalle forze dell’ordine. Sull’illegalità nel ciclo dei rifiuti nelle regioni costiere, invece, alla Puglia sono riconducibili l’11,1 per cento del totale sui reati nazionali.