Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il proprietar­io dei suoli «Li comprai dal Nobel»

- V. Fat.

«I suoli confiscati al sottoscrit­to illegittim­amente appartenev­ano a Rita Levi Montalcini. Il futuro premio Nobel me li cedette nel 1989 perché aveva bisogno di soldi per la sua Fondazione». Nicola Lacarra, amministra­tore delegato della Giem, si dice soddisfatt­o per la sentenza della Corte europea di Strasburgo. E racconta l’episodio che lo lega alla storia di Punta Perotti.

«I suoli confiscati in maniera illegittim­a appartenev­ano a Rita Levi Montalcini. Li ho acquistati nel 1989 dal premio Nobel per la medicina perché la scienziata aveva bisogno di liquidità: voleva finanziare la sua Fondazione. Dopo tante peripezie ora il diritto è stato ristabilit­o. Nonostante le tante difficoltà, resta almeno la consolazio­ne di aver contribuit­o al suo progetto». Nicola Lacarra è amministra­tore della Giem, la società proprietar­ia dei 10 mila metri quadrati nell’area di Punta Perotti. Beni confiscati dallo Stato e restituiti dopo la sentenza della Cedu.

Lacarra, il caso Giem è come quello di Matarrese, Quistelli e Andidero?

«Non proprio. Se le altre società avevano già costruito gli immobili, noi non avevamo toccato l’area. Neanche una recinzione. Hanno confiscato i suoli perché rientravan­o nella lottizzazi­one. Non abbiamo neanche avuto il diritto di difenderci».

Emiliano, ex sindaco di Bari e magistrato in aspettativ­a, ha dichiarato che la lottizzazi­one era abusiva.

«Se fosse stata abusiva non ci avrebbero assolto, né lo Stato sarebbe stato condannato. Tenga presente che ci hanno anche restituito i suoli».

Su quei terreni, infatti, Emiliano ha “costruito” il parco della legalità.

«Peccato che i suoli siano ritornati ai legittimi proprietar­i. Il parco ora è privato?».

Forse per risolvere questo pasticcio la soluzione è nell’intesa. Le imprese dell’abbattimen­to hanno presentato un nuovo progetto: tanto verde e meno cemento.

«Occorre chiudere questa vertenza sapendo che c’è l’occasione per fare qualcosa di buono per l’intera città. L’area di Punta Perotti è centrale, va bonificata e resa fruibile ai cittadini. Sinora non abbiamo potuto partecipar­e alla pianificaz­ione perché era in atto il ricorso a Strasburgo».

Si è pentito di aver acquistato quei terreni?

«Mi chiamò Rita Levi Montalcini, proprietar­ia dei suoli. Aveva bisogno di fondi per la sua Fondazione. Non ho avuto dubbi e perciò sono sereno».

Cosa successe

Il futuro premio Nobel aveva bisogno di soldi per la sua Fondazione e mi cedette i terreni

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