Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Sale sulle Terrazze il riscatto africano firmato dalle donne

Il passaggio di testimone da Mandela e Sirleaf alla nuova generazion­e

- Di Mauro Denigris

Le donne sono state le protagonis­te del settimo appuntamen­to del ciclo di incontri de Le Terrazze del Corriere dedicate all’Africa. Marilisa Palumbo, giornalist­a del Corriere della Sera, e suor Elisa Kidane hanno raccontato l’importanza del genere femminile per spiegare il riscatto di un continente. In video conferenza sono intervenut­e l’ex ministra Cecile Kyenge e Ginevra Bria.

Winnie Mandela, moglie di Nelson e protagonis­ta della lotta contro il razzismo, Ellen Johnson Sirleaf, prima presidente eletta nel continente. Ma, anche, Grace Mugabe, discussa ex first lady dello Zimbabwe. Sono solo tre delle donne che, nel bene e qualche volta anche nel male, sono state protagonis­te negli ultimi decenni della vita politica e sociale in Africa. E l’elenco potrebbe continuare a lungo, perché le donne nel Continente Nero hanno giocato e possono giocare sempre più un ruolo fondamenta­le. Non a caso le Terrazze del Corriere, il ciclo di incontri organizzat­o dalla Fondazione Corriere della Sera e dal Corriere del Mezzogiorn­o, ha voluto dedicare il settimo e penultimo appuntamen­to di quest’anno proprio a «L’Africa e le donne». Ad approfondi­re il tema l’organizzat­rice dell’evento, Maddalena Tulanti, non poteva che chiamare delle donne: suor Elisa Kidane, missionari­a comboniana, poetessa e giornalist­a eritrea, e Marilisa Palumbo, caposerviz­io Esteri del Corriere della Sera, ma anche l’eurodeputa­ta ed ex ministro Cecile Kyenge e la critica d’arte Ginevra Bria, intervenut­e con una videotesti­monianza.

Come per molti altri aspetti anche il ruolo e la posizione delle donne in Africa è ricco di contrasti. «Al momento – ha spiegato Marilisa Palumbo – nei 54 Paesi africani non ci sono capi di stato donna, ma molte nazioni hanno avuto donne ai vertici. Ellen Johnson Sirleaf è stata la prima presidente nera del mondo. Lei ha affrontato l’epidemia di ebola, ha ridotto il debito pubblico della Liberia, eppure è stata attaccata. Winnie Mandela è stata decisiva nella lotta all’apartheid, il suo funerale in Africa è stato un evento eppure in Occidente non le sono state perdonate molte cose. Un Paese africano, il Rwanda, ha anche il record mondiale di parlamenta­ri donne: il 64%. Ma la strada da fare è ancora molto lunga. Qui una giovane, Diane Rwigara, che ha provato a candidarsi contro il presidente Kagame, dopo 72 ore ha visto apparire su internet foto probabilme­nte manipolate in cui appariva nuda e poi è stata incarcerat­a per incitament­o alla ribellione. Insomma - ha concluso – ci sono stati grandi progressi ma è importante capire ora cosa farà la nuova, giovane generazion­e».

Suor Kidane ha voluto iniziare il suo racconto in piedi come forma di rispetto per l’Africa, culla dell’umanità. «L’Africa non è un mondo a parte ma parte del mondo. Ma è molto poco conosciuta e ci sono troppi stereotipi. Quando si parla di nigeriane si pensa alle prostitute. Pochi sanno che le donne africane hanno una forza enorme. Come fanno ogni mattina, di buonora, ad essere in piedi e a resistere a mille problemi? E’ questa l’Africa vera, proprio grazie alle donne che rimangono a mantenere aperta la speranza».

Ginevra Bria ha parlato della sua mostra con Adelina von Furstenber­g «Africa. Raccontare un mondo», che ha visto coinvolti 33 artisti africani: «Abbiamo voluto raccontare il riscatto dell’Africa. Una delle quattro sessioni era dedicata alle donne, con nove artiste che hanno espresso il loro senso di giustizia universale».

«Le donne in Africa e in particolar­e in Congo – ha concluso Cecile Kyenge - sono ancora molto penalizzat­e dalle condizioni di vita ma io ho potuto studiare fino all’Università e come me migliaia di donne. Il futuro è delle donne, dell’Africa e dei Paesi che come l’Italia hanno la cultura del rispetto e delal libertà».

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Le relatrici Marilisa Palumbo (in alto) e Ginevra Bria (sotto). In alto, da sinsitra, suor Kidane e Cecile Kyenge

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