Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ucciso a fucilate al posto del boss
Mafia Il giovane salentino con piccoli precedenti penali viaggiava in auto insieme a Carella, l’obiettivo dei killer Ancora un delitto per errore, stavolta a Foggia. La vittima è un carpentiere di 32 anni
Un carpentiere di 32 anni, salentino di Casarano con piccoli precedenti penali, è stato ucciso per errore nella tarda serata di giovedì a Foggia. L’obiettivo dei killer era il boss Bruno Carella, con cui la vittima era in auto.
Ucciso con un colpo di fucile che gli ha trapassato il cuore. Ucciso con un colpo di fucile che non era, però, destinato a lui. Così è stato assassinato giovedì sera, a Foggia, Antonio Luigi De Rocco, 32 anni di Casarano (in provincia di Lecce) con piccoli precedenti di polizia. La vittima è stata ammazzata per sbaglio: l’obiettivo dei killer, infatti, era Bruno Carella, foggiano di 41 anni, già noto alle forze dell’ordine. I due, secondo quanto ricostruito dai carabinieri del comando provinciale di Foggia - che stanno indagando sul primo omicidio nel capoluogo dall’inizio dell’anno - erano a bordo l’altra sera di una Peugeot 807 in compagnia del figlio di Carella, Mario Guglielmo, venti anni. Quest’ultimo era al posto di guida, accanto sedeva il padre, mentre Antonio Luigi De Rocco si trovava sul sedile posteriore della monovolume ferma in via Forcella, alla periferia del capoluogo dauno e a poca distanza dall’abitazione dello stesso Carella. Intorno alle 21.30 è sopraggiunto un mezzo con a bordo due persone, una delle quali avrebbe esploso un colpo di fucile che ha raggiunto De Rocco alla spalla: i pallettoni hanno attraversato il cuore, uccidendolo. Poco dopo, sul luogo dell’agguato, sono giunti i carabinieri e gli uomini del 118. I medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso del 32enne.
Sin dalle primissime indagini gli inquirenti hanno ipotizzato che il vero obiettivo dei killer fosse Bruno Carella, già noto alle forze dell’ordine per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Lo stesso Carella che, il 4 ottobre del 2017, era scampato ad un altro agguato abbozzato sempre in via Forcella: l’uomo, anche questa volta, era in compagnia del figlio a bordo di una Smart quando qualcuno, che era a bordo di un’altra automobile, sparò alcuni colpi di fucile andati però a vuoto. Dunque non uno scambio di persona, ma un vero e proprio sbaglio del killer che nel caso della vittima dell’altra sera avrebbe sbagliato mira.
Antonio Luigi De Rocco era giunto a Foggia nella mattinata di giovedì perché doveva effettuare dei lavori di carpenteria per conto di Carella. Aveva piccoli precedenti. Nel 2014 fu arrestato, in compagnia della fidanzata, perché accusato di aver rubato delle borse di alcuni clienti in una discoteca di Gallipoli. Gli inquirenti escludono che avesse dei legami d’affari illegali con Carella. De Rocco era estraneo alla criminalità organizzata foggiana e leccese. Anche da questo la convinzione che il carpentiere sia stato ucciso per sbaglio.
Per tutta la notte e nella mattinata di ieri i militari dell’Arma hanno effettuato una quindicina di perquisizioni ma nessuno stub, l’esame che serve per verificare la presenza di polvere da sparo su corpo e indumenti. Sentiti più volte anche Carella e il figlio per cercare di capire il movente dell’agguato: gli inquirenti non escludono, al momento, alcuna ipotesi.
Non è la prima volta in Puglia che in situazioni del genere vengano coinvolte persone che nulla hanno a che fare con il vero obiettivo dei criminali. Il 9 agosto dello scorso anno in un’imboscata messa a segno nei pressi della vecchia stazione di San Marco in Lamis, sul Gargano, fu ucciso Mario Luciano Romito, 50 anni di Manfredonia, considerato elemento di spicco della criminalità organizzata. Il commando di fuoco non ebbe alcune remora ad uccidere tre innocenti: il suo autista e cognato
L’obiettivo dei killer
Era Carella, già scampato a un’altra imboscata, per il quale la vittima doveva effettuare alcuni lavori
Matteo De Palma e i due fratelli Aurelio e Luigi Luciani che, al momento dell’agguato, si trovavano in quella zona perché stavano controllando dei loro terreni. Tre vittime innocenti della faida del Gargano. Cosi come vittima innocente è stata anche Anna Rosa Tarantino la sarta di 84 anni, uccisa il 30 dicembre scorso, nel centro storico di Bitonto in provincia di Bari, da due dei 17 proiettili che furono sparati da esponenti di due clan rivali.