Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Da Tricase a NY così Pupazza colora le strade
Storia della Pupazza, writer gentile di Tricase in partenza per New York
Èuna writer, ma non vi azzardate a chiamarla così. Gira comodamente sui suoi tacchi, porta capelli lunghi nero pece e trucca gli occhi un po’ alla Nefertiti reincarnata in Amy Winehouse, ascolta la musica di Paolo Conte e Lucio Dalla e ha bandito dal suo vocabolario quel «ciao raga» che fa tanto crew della bomboletta. Guarda il mondo al contrario e lo fa attraverso il suo occhio ormai dipinto sulle pareti di mezzo mondo e dal quale invita i passanti a osservare a modo suo. Ha raccolto 30 mila foto scattate alle persone che hanno avvicinato al proprio occhio quello disegnato da lei; si sono prestati al gioco anche il serioso Maurizio Belpietro e Linus direttamente da Radio Dj. Insomma, ha fondato quella che lei chiama «La repubblica dell’occhio» partendo da Lecce e arrivando a Sidney, con un salto a Berlino ma anche a New York.
Si chiama Eleonora De Giuseppe, viene da Tricase, un piccolo comune vicino Lecce, ma tutti la conoscono come «La Pupazza». E il suo claim è «La Pupazza non è pazza». Eh
Le esperienze
Nel 2016 ha firmato il grande pannello retropalco per la Notte della Taranta
Il desiderio
«Mi piacerebbe disegnare un grande muro a Bari, magari nell’area del porto»
sì, non è pazza nonostante giri in un camion che risulta tra i più colorati e fotografati di Milano; non è pazza nonostante abbia colonizzato muri, cabine elettriche ed edicole della capitale meneghina. E non è pazza visto che ha firmato lei il pannello retro palco de «La Notte della Taranta» nell’edizione 2016. «Ho creato un disegno con una linea continua. Salivo e scendevo lungo questa parete immensa e ho mandato in tilt la gru aerea», racconta Eleonora ricordando l’unico lavoro realizzato in Puglia con tanto di autorizzazione. Ha iniziato, come tutti, colorando pareti nude senza alcun permesso, ma ha sempre scelto un criterio, quello del rispetto della proprietà tanto da meritarsi l’appellativo di writer gentile.
A Milano, ormai, però riceve incarichi direttamente dall’amministrazione comunale che un giorno ha chiamato lei e altri artisti per dipingere le grigie e brutte centraline elettriche. «Ero ispirata ed ero la più veloce a finire il mio lavoro. Ne ho disegnate 110. Ho colonizzato Milano!». Ed è sempre lei ad aver dato vita e colore alla barriera anti sfondamento di piazza Duomo a Milano.
«In Puglia sogno di poter disegnare un grande muro a Bari, magari anche nell’area del Porto, ma ogni volta che ho chiesto qualcosa nella mia regione non mi ha mai considerata nessuno». In questi giorni, invece, qualcuno l’ha chiamata eccome. In occasione dell’Nba cross over di Milano sarà lei a disegnare i palloni e subito dopo prenderà il primo aereo per New York, dove le hanno chiesto di portare i suoi quadri.