Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il coprifuoco del rione Libertà
Sicurezza Viaggio nel quartiere colpito dall’emergenza criminalità. Negozi chiusi per timore delle rapine I residenti esasperati: «La sera dobbiamo spostarci anche per comprare il latte»
Quando arriva una certa ora, al quartiere Libertà i negozi chiudono. Troppo forte il rischio rapine. Lo raccontano i residenti del rione, che spiegano di essere costretti a cambiare zona anche solo per comprare il latte. Il rione è da tempo al centro di un’emergenza criminale, i residenti hanno lanciato un appello al ministro Matteo Salvini. E i commercianti, che martedì incontreranno il sindaco, invocano iniziative per riqualificare il quartiere.
La paura corre in via Crisanzio e dintorni. E fa rumore come i vicini binari ferroviari. «Qui poco prima delle 20 scatta il coprifuoco. Se serve un litro di latte devi spostarti verso la stazione perché i negozi sono già chiusi. Troppo alto il rischio rapine», dice la 33enne Luisa. Una delle tante mamme del quartiere che ha fatto una scelta: «Io mio figlio qui al catechismo non lo mando». E non lo manda perché «quella piazza pedonale del Redentore è troppo pericolosa, tra bulletti, gare di motociclette e cani di grossa taglia senza guinzaglio» e perché «il quartiere offre poco se il giardino Bucci resta chiuso e i ragazzi sono costretti a scavalcare i cancelli».
L’angoscia si è fermata dal lato opposto, in piazza Risorgimento. «Qualche settimana fa mia moglie è stata aggredita, quasi strangolata, sotto casa da un ragazzo che le ha strappato la borsa», dice con amarezza Carlo Paolini, ex consigliere comunale e presidente dell’associazione Arca. «Non ci stancheremo mai di dire che qui servono più controlli e che la garitta della polizia locale non può restare vuota. Questa piazza è invivibile». Ma, per fortuna, c’è anche un filo di speranza, quello che coltivano a pochi metri più avanti i commercianti di via Manzoni. «Non è vero che qui è tutto perduto. Riqualifichiamo la zona, solo così possiamo combattere il degrado e dare più sicurezza. Le nostre attività sono la luce del quartiere», ripete Patrizia Lucamante, presidente dell’associazione che riunisce i commercianti della storica strada dello shopping e delle vie vicine.
Insomma, sensazioni diverse alle latitudini del Libertà, il quartiere sprofondato in un clima di tensione tra chi sostiene le petizioni contro gli immigrati, invocando un intervento del ministro dell’Interno Salvini, e chi invece non le firma perché «il problema non sono loro, ma la malavita e certi baresi». Quei «certi baresi che non rispettano le regole, che insozzano le strade, che non rispettano i parcheggi, che non amano il decoro», ripetono di vetrina in vetrina i negozianti allontanando lo spettro di una guerra in casa contro gli immigrati. «Noi siamo disposti a collaborare con le istituzioni. Apriamo un tavolo e progettiamo insieme il rilancio del Libertà. Qui non siamo nella sperduta periferia. Il Libertà è ad appena dieci minuti da via Sparano», dice l’arredatrice Lucamante rilanciando il suo pacchetto di proposte: recupero del cavalcavia ferroviario di corso Italia con l’allestimento di mercatini ed eventi, riuso dei palazzi vuoti per finalità culturali e sociali e rafforzamento dei trasporti. «Qui al Libertà ci sono negozianti – dichiara – che hanno ancora la voglia di investire, che hanno aperto nuove attività ma che purtroppo non sono conosciute al di là dei confini del quartiere». Quartiere che martedì prossimo alle 18 in piazza Risorgimento si interrogherà nel dibattito organizzato dalla Cgil con una vasta rete di associazioni e alla presenza del sindaco Antonio Decaro.
«Il problema del quartiere Libertà - spiega Gigia Bucci segretario generale Cgil Bari - non sono solo i migranti, che invece continuano ad essere l’obiettivo più facile e comodo per qualcuno. Il quartiere Libertà è un quartiere troppo importante e tutti dobbiamo lavorare per il suo recupero e rilancio».
Carlo Paolini
Mia moglie è stata quasi strangolata da un ragazzo che le ha strappato la borsa La garitta dei vigili non può rimanere vuota
Patrizia Lucamante
Riqualifichiamo la zona, solo così possiamo combattere il degrado: apriamo un tavolo con le istituzioni e progettiamo il rilancio
Il dibattito
Martedì l’incontro pubblico con sindaco e commercianti organizzato dalla Cgil