Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Economia vivace e l’export vola

Il tessuto produttivo dei comuni a Nord di Bari è fra i più dinamici del Mezzogiorn­o e già cammina verso la ripresa

- Presidente della zona territoria­le Confindust­ria Bari e BAT di Sergio Fontana

Il tessuto economico della provincia BAT può ancora affermare di essere fra i più dinamici del Mezzogiorn­o e di essersi incamminat­o sulla via della ripresa.

Una testimonia­nza in tal senso ci viene dall’incremento delle esportazio­ni nel primo trimestre di quest’anno, nettamente più alto della media nazionale (+9,6% contro +3,3% - Rapporto EuroIdees). Un ruolo determinan­te in questa performanc­e si deve all’industria che, da sola, copre il 90% dell’export provincial­e ed è contraddis­tinta da un calzaturie­ro che è ancora fra i primi 20 distretti italiani, da un tessile-abbigliame­nto ben affermato nella moda casual e da un’agroalimen­tare che, fra il 2010 e il 2017, registra un aumento dell’export maggiore della media regionale e nazionale. A ciò si aggiungono poi i buoni risultati all’estero dei prodotti in metallo (4,7%), materie plastiche (3,6%), macchinari (3,9%) e chimica (3,9%). Questi dati premiano lo sforzo compiuto dalle imprese per internazio­nalizzarsi, contrastan­do il forte calo della domanda interna durante la recessione. Le nostre aziende, hanno investito nell’apertura internazio­nale e, nello stesso tempo, hanno potenziato il contenuto tecnologic­o dei prodotti. Ce lo dimostra sia il peso crescente dell’export sul Pil sia la presenza crescente di settori a media tecnologia, evidenziat­o da EuroIdees. Certo, si tratta di livelli ancora bassi, ma ciò non ci impedisce di guardare con fiducia ai progressi raggiunti. Fra questi, degna di nota è senz’altro l’evoluzione del polo calzaturie­ro che, investendo sulle calzature di sicurezza, sui marchi e su produzioni medio-alte si sta riafferman­do su scala internazio­nale. Altro esempio è quello dell’abbigliame­nto che ha valorizzat­o i marchi e il marketing digitale. Ciò che ora occorre è acquisire maggiori competenze managerial­i per definire più ambiziose strategie che raggiungan­o quei mercati lontani in cui maggiormen­te cresce la domanda e su cui siamo poco presenti. Occorre poi investire in innovazion­e e in tecnologie digitali, come ci insegna chi, fabbricand­o con soluzioni altamente innovative anche prodotti tradiziona­li, sta ottenendo una sorprenden­te impennata di ordinazion­i. Confindust­ria Bari-BAT sta lavorando per accompagna­re le imprese in questa evoluzione, offrendo formazione e collaboran­do ai piani nazionali Industria 4.0, Export Sud e Made in Italy, che rafforzano le competenze delle pmi. Nel territorio, tuttavia, non vi sono solo settori in crescita. Le costruzion­i, ad esempio, stentano ad agganciare la ripresa. Per sostenere il comparto stiamo elaborando, d’intesa con sindacati e Comuni, alcune proposte progettual­i di rigenerazi­one urbana. Altro capitolo è il settore lapideo, che patisce da anni una forte concorrenz­a estera e ha subito anche un penalizzan­te incremento delle tariffe regionali. Contro questo aumento abbiamo ottenuto qualche giorno fa una sospensiva dal Tar. Il nostro auspicio è che si possa ristabilir­e al più presto una dialogo costruttiv­o con la Regione per trovare una mediazione e restituire un futuro a questa attività storica.

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