Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Quartiere Libertà, leghisti coi residenti «Tolleranza zero»
Allarme criminalità e clandestini
«Vogliamo più sicurezza e legalità»: è questo l’appello lanciato dalla Lega e dai residenti del quartiere Libertà, che chiedono interventi in un rione che da tempo è al centro di forti tensioni sociali provocate anche dalla presenza di immigrati clandestini. Ieri i leghisti hanno deciso di fare un sopralluogo in corso Italia, una zona dove è sorta una baraccopoli a poca distanza dalla stazione e dal centro. Nei giorni scorsi sono state raccolte oltre tremila firme per la sicurezza ed è stato rivolto anche un appello al ministro dell’Interno Matteo Salvini.
L’hanno ribattezzata «Operazione tolleranza zero». Maggiori controlli nei confronti non solo degli stranieri ma anche degli italiani che non rispettano le regole, a cominciare dai commercianti e dai proprietari delle «case alveare» che vengono affittate ai migranti. La Lega alza il tiro per cercare di risolvere i tanti problemi che attanagliano il quartiere Libertà. E chiede con forza provvedimenti. Nei giorni scorsi, dopo la raccolta di circa tremila firme avviata dall’associazione «Riprendiamoci il futuro», è partito l’invito al ministro dell’Interno Matteo Salvini a visitare il rione. Ieri i parlamentari Rossano Sasso e Anna Rita Tateo hanno compiuto un sopralluogo in uno degli angoli più dimenticati non solo del quartiere ma dell’intera città: le arcate delle Ferrovie Appulo Lucane in corso Italia, trasformate in un dormitorio all’aperto da clochard, soprattutto extracomunitari. E nell’occasione è stata lanciata la candidatura a sindaco del consigliere comunale Fabio Romito, con un programma che vede al primo posto, ovviamente, la sicurezza. Per i leghisti, insomma, «la pacchia è strafinita» anche a Bari, come recitava la maglia di un attivista sfoggiata proprio ieri.
«La Lega ha voluto esprimere solidarietà ai cittadini del rione Libertà - ha detto l’onorevole Sasso -. E da oggi parte la nostra operazione che porterà probabilmente Romito ad essere candidato sindaco. Abbiamo manifestato insieme a Gino Cipriani, volto storico del quartiere (e presidente dell’associazione Riprendiamoci il futuro, ndr), per far capire a tutti, ai malavitosi baresi e ai malavitosi stranieri che non rispettano le regole della nostra civile convivenza, che dovranno fare i conti con la Lega. Passeggiando per il quartiere ci siamo resi conto che non ci sono solo problemi di ordine pubblico, di spaccio, di prostituzione, di risse fra nordafricani, ma abbiamo assistito anche a spettacoli indecorosi come le baracche allestite in corso Italia. Qui è pieno di ragazzi con problemi, clandestini, baresi senzatetto che dormono sotto i cartoni».
Secondo Johnny, un giovane sudamericano che si prende cura degli altri clochard e si oppone al lavoro di fotografi e operatori tv, sono un centinaio quelli in queste condizioni. «Mangiamo nel vicino centro diurno Area 51 o alle mense delle parrocchie – dice – ma molti dormono qui perché non sanno dove andare». «Questa non è vita – incalza Sasso -. Quelli che marciano a piedi scalzi per i diritti dei migranti dovrebbero rendersi conto che questa non è accole glienza. Per non parlare dei problemi di convivenza che ci sono con gli abitanti della zona. Oggi ho chiamato invano i vigili urbani per un quarto d’ora per chiedergli di verificare la situazione. Così non si può andare avanti». Un problema, quello legato ai bivacchi, di cui si lamentano con forza soprattutto donne e anziani che abitano in corso Italia e che «il sindaco Decaro – sottolinea Cipriani – conosce molto bene, perché ho inviato foto alla sua posta elettronica senza ricevere mai risposta». Ma non basta: «Vogliamo che ci siano più sicurezza e legalità – dice l’onorevole Tateo –. Maggiori controlli per le attività commerciali e per i fitti, in modo tale da capire non solo quanti migranti irregolari abitano nella nostra città, ma anche chi non rispetta le leggi». La risposta alle iniziative della Lega arriverà stasera in piazza Risorgimento, dove Cgil, Anpi, Arci, Act, Libera, Rete della Conoscenza, La Giusta Causa, Confesercenti, Camera di Commercio e Parrocchia del Redentore hanno organizzato una manifestazione: «Perché il problema – dicono – non sono i migranti».
L’altra iniziativa
In piazza Risorgimento oggi la risposta di sinistra e parrocchia del Redentore
Rossano Sasso
Quelli che marciano per i diritti dei migranti capiscano che questa non è accoglienza