Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
NON LITI PER IL SUD MA OPERE DI BENE
Misteri, liti, puntate senza fine, sceneggiate vere o presunte intorno al cantiere del gasdotto Tap: in Puglia, in Italia, niente è semplice, niente è chiaro. Per cui, comunque stiano le cose, il cittadino che segue la vita del proprio territorio con partecipazione, è preso dalla sindrome della confusione e gli sfugge il tutto. Ultimo tassello della storia l’intervento del sindaco di Melendugno, Marco Potì che ha emesso un’ordinanza-divieto di prelievo dell’acqua dai pozzi (trenta giorni) nell’area in località da San Basilio a San Foca, per superamento del limite di alcune sostanze pericolose come nichel, cromo, arsenico, vanadio e manganese. Nell’ordinanza, si rileva che Tap non avrebbe impermeabilizzato l’area come previsto e, nello stesso tempo, si impone l’immediata sospensione di qualsiasi attività di lavoro di Tap e di altre imprese, salvo a ignorare che, per il crono-programma, fino al 30 settembre il cantiere è fermo.
Potì ha fatto il suo dovere: la salute ambientale va tutelata. Ma succede che Tap precisi subito che tali valori alterati fossero preesistenti ai lavori, come da monitoraggio previsto dal Ministero.
Allora? Niente. Il balletto continua. E, come non bastasse, la ministra per il Sud, la salentina Barbara Lezzi, prima va alla guerra con il presidente della Regione Emiliano e in seguito, ospite de “La 7”, assalita dalle domande dei giornalisti Telese e Parenzo, chiamata a illustrare i pericoli di Tav, non riesce a spiegare una virgola, passando da una parte all’altra del discorso, senza alcun rigore. Grave per un ministro, giustificabile solo per inesperienza e per il pressing dei due scafati conduttori della trasmissione.
I Cinque Stelle, ovviamente, non sono i soli autori del caso-Tap, condotto anche dal precedente governo con qualche cenno di ambiguità. Alla fine, tra proteste degli antiTap, prese di posizione varie, la realtà resta sempre incredibilmente appesa: Tap è danno all’ambiente? Tap non serve alla Puglia? Tap ammazza gli ulivi? Tap ci porta ricchezza o ci sfrutta?
Insomma, nessuno sa spiegare, dalla A alla Z, al cittadino qualunque, dove si trovi la verità. Ministra Lezzi, la prossima volta, abbia la bontà di essere perentoria, magari dopo aver studiato meglio le carte. Perché il Sud ha bisogno davvero di essere aiutato, in particolare dai politici della sua terra, per giunta giovani. Il Mezzogiorno deve recuperare il divario che lo separa dal Nord del Paese, inseguendo una linea netta, semplice, pragmatica. Niente liti, ma opere di bene.