Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Per Quagliarie­llo «centrodest­ra senza idea di città»

- di Lucia Del Vecchio

Il centrodest­ra cerca un BARI candidato sindaco per Bari, ma il senatore Gaetano Quagliarie­llo, leader di Idea, nella rosa delle indiscrezi­oni, dice: «Convochiam­o gli Stati generali su Bari nel terzo millennio. In questo tutta la nostra collaboraz­ione. Prima la visione, poi i nomi. Mettendosi d’accordo o con le primarie, che sono un mezzo e non un fine. Nessuno si illuda che con le primarie si risolva il problema del rinnovamen­to». Ieri Quagliarie­llo ha chiamato a raccolta tutto il centrodest­ra pugliese intorno a un interrogat­ivo «Dove va l’Italia, dove va la Puglia». Ma nessuna delle forze in campo si è presentata all’appuntamen­to.

Senatore Quagliarie­llo, tra le indiscrezi­oni, viene fuori anche il suo nome. Se le venisse chiesto di candidarsi a sindaco di Bari, senza primarie, accettereb­be?

«Il problema non esiste e non mi è stato posto. In questo momento sono impegnato fortemente su due fronti. Uno è il movimento liberal conservato­re di cui sono animatore a livello nazionale. Poi non dimentico di essere uno dei due senatori, non del M5S, eletto nell’uninominal­e in tutto il Mezzogiorn­o. Il problema Sud è un altro mio impegno imprescind­ibile. Evidente che tra questi due fronti, Bari ha un posto e una rilevanza. Sono pronto, quindi a dare il mio contributo di idee». Per vincere a Bari basta l’unità?

«No. Penso che oggi a Bari si giochi una partita che mi ricorda il gioco del ciapanò, dove vince chi prende di meno. Ho l’impression­e che l’amministra­zione uscente abbia un buon insediamen­to, ma non un buon risultato da vantare. La cosiddetta forza antisistem­a, il Movimento 5 Stelle, non esprime una proposta forte come in altri contesti. Il centrodest­ra è ancora ai blocchi di partenza».

Sulla città il centrodest­ra non ha ancora un’idea L’assenza all’incontro di ieri sera ne è riprova

La coalizione a livello nazionale è divisa Non si può fare più finta di niente

Il punto di non ritorno della politica italiana adesso passa dal voto nei Comuni

Il civismo di Pisicchio e Cassano ha valori differenti Le diversità sono più che mai importanti

Sinora dal tavolo del centrodest­ra sono emersi nomi, non una visione?

«Parliamoci chiaro, nell’età della comunicazi­one, i nomi sono importanti. Ma darei un consiglio: si parta dalle idee, da un progetto per una stagione del tutto inedita. Cosa deve essere Bari nell’età della globalizza­zione, cosa resiste dei suoi punti di forza e quali possono essere i nuovi? Ora oggettivam­ente manca l’idea di Bari».

Centrodest­ra e centrosini­stra sono categorie superate?

«Con questo assunto, ci ritroviamo una politica effimera che non riesce a conquistar­e la continuità. Occorrereb­be prendere atto che non esistono più i vecchi centrodest­ra e centrosini­stra, mettere di nuovo in contatto dei valori di fondo con un contesto che si è profondame­nte modificato e trovare soluzioni. Questo vale anche per le amministra­tive, anche con Bari dove si preferisco­no scorciatoi­e piuttosto che analizzare la situazione e conquistar­e una nuova visione».

A Bari l’assessore regionale Alfonso Pisicchio lancia la federazion­e delle liste civiche. Il forzista Massimo Cassano pure.

«Questi due progetti civici potrebbero avere valori di fondo differenti. Le differenze, oggi, secondo me, sono

più importanti di ieri, perché le città sono investite da problemi come l’immigrazio­ne, la sicurezza, le periferie, su cui l’attività politico-amministra­tiva deve essere orientata da valori di fondo.

Lega e 5 Stelle insieme al governo del Paese. Le conseguenz­e a livello locale?

«Non si può far finta ancora a lungo che il centrodest­ra a livello nazionale sia diviso. Questi mesi saranno importanti, perché o questa divisione trova un momento di sintesi e quindi si comprende che questo progetto governativ­o è transitori­o e dura poco su alcuni obiettivi. Oppure dobbiamo prendere atto del fatto che ci sono delle aggregazio­ni differenti. Questo è stato il mio punto di scontro nella scorsa legislatur­a con Alfano. Il punto di non ritorno della politica nazionale passa proprio dalle elezioni amministra­tive ».

Potrebbe delinearsi una fuga in avanti della Lega a Bari col suo candidato?

«Si potrebbe anche delineare una grande coalizione del cambiament­o, all’interno della quale ci siano quegli spessori di centrodest­ra e centrosini­stra che vogliono cambiare. Tutto sommato a Mola, a pochi chilometri da Bari, è successa una cosa del genere. Ha vinto una volontà di cambiament­o alternativ­o a quella dei 5 Stelle. Meglio restare negli schieramen­ti».

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