Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Per Quagliariello «centrodestra senza idea di città»
Il centrodestra cerca un BARI candidato sindaco per Bari, ma il senatore Gaetano Quagliariello, leader di Idea, nella rosa delle indiscrezioni, dice: «Convochiamo gli Stati generali su Bari nel terzo millennio. In questo tutta la nostra collaborazione. Prima la visione, poi i nomi. Mettendosi d’accordo o con le primarie, che sono un mezzo e non un fine. Nessuno si illuda che con le primarie si risolva il problema del rinnovamento». Ieri Quagliariello ha chiamato a raccolta tutto il centrodestra pugliese intorno a un interrogativo «Dove va l’Italia, dove va la Puglia». Ma nessuna delle forze in campo si è presentata all’appuntamento.
Senatore Quagliariello, tra le indiscrezioni, viene fuori anche il suo nome. Se le venisse chiesto di candidarsi a sindaco di Bari, senza primarie, accetterebbe?
«Il problema non esiste e non mi è stato posto. In questo momento sono impegnato fortemente su due fronti. Uno è il movimento liberal conservatore di cui sono animatore a livello nazionale. Poi non dimentico di essere uno dei due senatori, non del M5S, eletto nell’uninominale in tutto il Mezzogiorno. Il problema Sud è un altro mio impegno imprescindibile. Evidente che tra questi due fronti, Bari ha un posto e una rilevanza. Sono pronto, quindi a dare il mio contributo di idee». Per vincere a Bari basta l’unità?
«No. Penso che oggi a Bari si giochi una partita che mi ricorda il gioco del ciapanò, dove vince chi prende di meno. Ho l’impressione che l’amministrazione uscente abbia un buon insediamento, ma non un buon risultato da vantare. La cosiddetta forza antisistema, il Movimento 5 Stelle, non esprime una proposta forte come in altri contesti. Il centrodestra è ancora ai blocchi di partenza».
Sulla città il centrodestra non ha ancora un’idea L’assenza all’incontro di ieri sera ne è riprova
La coalizione a livello nazionale è divisa Non si può fare più finta di niente
Il punto di non ritorno della politica italiana adesso passa dal voto nei Comuni
Il civismo di Pisicchio e Cassano ha valori differenti Le diversità sono più che mai importanti
Sinora dal tavolo del centrodestra sono emersi nomi, non una visione?
«Parliamoci chiaro, nell’età della comunicazione, i nomi sono importanti. Ma darei un consiglio: si parta dalle idee, da un progetto per una stagione del tutto inedita. Cosa deve essere Bari nell’età della globalizzazione, cosa resiste dei suoi punti di forza e quali possono essere i nuovi? Ora oggettivamente manca l’idea di Bari».
Centrodestra e centrosinistra sono categorie superate?
«Con questo assunto, ci ritroviamo una politica effimera che non riesce a conquistare la continuità. Occorrerebbe prendere atto che non esistono più i vecchi centrodestra e centrosinistra, mettere di nuovo in contatto dei valori di fondo con un contesto che si è profondamente modificato e trovare soluzioni. Questo vale anche per le amministrative, anche con Bari dove si preferiscono scorciatoie piuttosto che analizzare la situazione e conquistare una nuova visione».
A Bari l’assessore regionale Alfonso Pisicchio lancia la federazione delle liste civiche. Il forzista Massimo Cassano pure.
«Questi due progetti civici potrebbero avere valori di fondo differenti. Le differenze, oggi, secondo me, sono
più importanti di ieri, perché le città sono investite da problemi come l’immigrazione, la sicurezza, le periferie, su cui l’attività politico-amministrativa deve essere orientata da valori di fondo.
Lega e 5 Stelle insieme al governo del Paese. Le conseguenze a livello locale?
«Non si può far finta ancora a lungo che il centrodestra a livello nazionale sia diviso. Questi mesi saranno importanti, perché o questa divisione trova un momento di sintesi e quindi si comprende che questo progetto governativo è transitorio e dura poco su alcuni obiettivi. Oppure dobbiamo prendere atto del fatto che ci sono delle aggregazioni differenti. Questo è stato il mio punto di scontro nella scorsa legislatura con Alfano. Il punto di non ritorno della politica nazionale passa proprio dalle elezioni amministrative ».
Potrebbe delinearsi una fuga in avanti della Lega a Bari col suo candidato?
«Si potrebbe anche delineare una grande coalizione del cambiamento, all’interno della quale ci siano quegli spessori di centrodestra e centrosinistra che vogliono cambiare. Tutto sommato a Mola, a pochi chilometri da Bari, è successa una cosa del genere. Ha vinto una volontà di cambiamento alternativo a quella dei 5 Stelle. Meglio restare negli schieramenti».